Il rover Curiosity della NASA, attivo sulla superficie marziana dal 2012, si appresta ad affrontare un nuovo capitolo della sua esplorazione, dirigendosi verso una formazione unica chiamata boxwork. Questa struttura, simile a una ragnatela, si estende per km sulla superficie del Pianeta Rosso, promettendo di svelare ulteriori dettagli sulla storia dell’acqua su Marte. Prima di intraprendere questa nuova fase, Curiosity ha trascorso gli ultimi mesi studiando il canale di Gediz Vallis, un’area enigmatica situata ai piedi del Monte Sharp, alto circa 5 km . Questa regione ha offerto scoperte sorprendenti, tra cui un campo di pietre bianche di zolfo, mai osservate prima su Marte.
Zolfo e cristalli: una scoperta inattesa
Le pietre di zolfo, individuate inizialmente come una semplice area chiara attraverso le immagini del Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), si sono rivelate una sorpresa per gli scienziati. Solo avvicinandosi, Curiosity ha scoperto che erano troppo piccole per essere identificate dal potente strumento HiRISE del satellite. Durante l’estate, il rover ha analizzato queste pietre, frantumandone una per rivelare cristalli gialli al loro interno.
Gli strumenti a bordo di Curiosity hanno confermato che si tratta di zolfo puro, una caratteristica inaspettata per il Monte Sharp, dove non ci sono prove di vulcani o sorgenti termali, i fenomeni terrestri più comunemente associati allo zolfo. “Abbiamo analizzato il campo di zolfo da ogni angolazione e raccolto una grande quantità di dati. Ora ci aspetta un enigma da risolvere,” ha dichiarato Ashwin Vasavada, scienziato capo della missione al Jet Propulsion Laboratory della NASA.
L’acqua che scompare e Gediz Vallis
La missione di Curiosity è stata da sempre quella di cercare tracce di ambienti antichi favorevoli alla vita microbica su Marte. Gediz Vallis offre un’ulteriore chiave per capire come il pianeta sia passato da un clima umido, ricco di laghi e fiumi, a uno più secco e inospitale.
Il canale è un mosaico geologico di processi complessi: flussi di fango bagnato, valanghe secche e antichi corsi d’acqua hanno contribuito a modellarlo. Un punto di particolare interesse è il rilievo di detriti chiamato Pinnacle Ridge, visibile nel panorama a 360 gradi catturato dal rover. Gli scienziati stanno lavorando per ricostruire la sequenza temporale degli eventi che hanno formato il canale, cercando di capire se, e per quanto tempo, l’acqua abbia continuato a scorrere mentre il clima di Marte cambiava.
Le ragnatele minerali di Marte
Conclusa l’indagine su Gediz Vallis, Curiosity si dirigerà verso la formazione di boxwork, una delle strutture più affascinanti mai osservate su Marte. Queste “ragnatele” minerali si sono probabilmente formate quando i minerali trasportati dagli ultimi flussi d’acqua di Monte Sharp si sono depositati in fratture della roccia, indurendosi nel tempo. Con l’erosione della roccia circostante, le strutture minerali cementate sono rimaste, creando un intricato reticolo che si estende per oltre 10 km.
Secondo Kirsten Siebach, scienziata della Rice University, “queste creste contengono minerali che si sono cristallizzati sottoterra in ambienti caldi con acqua salata. Su una Terra primordiale, i microbi avrebbero potuto sopravvivere in un ambiente simile. Questo rende l’esplorazione di quest’area particolarmente emozionante”.
Con circa 33 km percorsi dal suo atterraggio, Curiosity continua a raccogliere dati cruciali per comprendere meglio la storia geologica e climatica di Marte. Ogni passo del rover aggiunge un tassello al puzzle della possibile abitabilità del Pianeta Rosso miliardi di anni fa.