Gli esperti di aviazione affermano che i vapori dannosi per il clima rilasciati dagli aerei a reazione potrebbero essere facilmente contrastati ed un nuovo studio suggerisce che potrebbero essere eliminati con soluzioni semplici. Le scie di condensazione hanno dato origine a teorie della cospirazione che sostengono che possano controllare la mente e diffondere malattie, ma gli scienziati affermano che il vero problema è il loro effetto “riscaldante”. Come riporta la BBC, i ricercatori sostengono che queste scie ghiacciate raddoppiano sostanzialmente la quantità di riscaldamento provocata dall’uso di combustibili fossili da parte dell’aviazione.
Il problema è oggetto di discussione, per la prima volta, alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima, COP29, a Baku.
Cosa sono le scie di condensazione
Le scie di condensazione si formano nel cielo nello stesso modo in cui il respiro diventa nebbia in una mattina fredda. Quando un aereo attraversa aria fredda e umida, le scie di condensazione si formano perché il vapore dei motori si condensa sui frammenti di carburante incombusto presenti nel flusso di scarico.
Sebbene le cause delle scie di condensazione siano note da decenni, è solo negli ultimi anni che è stato riconosciuto l’impatto sul riscaldamento climatico. “Creano uno strato artificiale di nuvole, che intrappola il calore della Terra che cerca di fuoriuscire nello Spazio“, ha affermato Carlos Lopez de la Osa, del gruppo Transport & Environment, che ha condotto un nuovo studio sulle soluzioni alle scie di condensazione. “L’entità del riscaldamento a essi associato sta avendo un impatto pressoché simile a quello delle emissioni di carbonio dell’aviazione“.
Sono tante teorie del complotto sulle scie di condensazione: alcuni sostengono che si tratti in realtà di “scie chimiche” contenenti sostanze chimiche o biologiche. Lo scopo di queste scie chimiche sarebbe vaccinare la popolazione, diffondere pandemie o controllare le menti delle masse. “È un peccato che queste teorie del complotto stiano intorbidendo le acque su una questione su cui abbiamo bisogno di molto consenso e di molta chiarezza“, ha affermato Matteo Mirolo, di Breakthrough Energy e uno degli organizzatori della discussione della COP29 sulle scie di condensazione. “Le scie chimiche sono una teoria infondata. Semplicemente non c’è alcun supporto scientifico“.
L’evento alla COP29
L’evento alla COP mira a richiamare l’attenzione sul fatto che modifiche relativamente semplici alle pratiche di aviazione potrebbero eliminare gran parte dell’impatto sul riscaldamento causato da queste scie. Secondo lo studio Transport & Environment, circa l’80% del riscaldamento associato alle scie di condensazione è generato solo dal 3% dei voli.
Modificando le traiettorie di volo di una manciata di aerei, entro il 2040 il riscaldamento causato dalle scie di condensazione potrebbe più che dimezzarsi, a un costo inferiore a 4 sterline a volo, spiega la BBC. La geografia e la latitudine di un volo hanno una forte influenza sul fatto che una scia di condensazione si riscaldi o meno. I voli sopra il Nord America, l’Europa e la regione del Nord Atlantico hanno rappresentato più della metà del riscaldamento globale determinato delle scie di condensazione nel 2019, secondo il rapporto.
Anche l’ora del giorno influenza gli effetti climatici delle scie di condensazione. Quelle formate dai voli serali e notturni hanno il maggiore contributo al riscaldamento. Anche la stagionalità è importante: le scie di condensazione più riscaldanti tendono a verificarsi in inverno.
“Gli aerei stanno già volando intorno a temporali e zone di turbolenza“, ha affermato Lopez de la Osa. “Dovremo aggiungere un ulteriore vincolo alla pianificazione del volo, ovvero evitare le aree in cui si formano le scie di condensazione“. “Tra le soluzioni climatiche dibattute alla COP29, questa è senza dubbio una delle più semplici“. I ricercatori sperano che organizzando l’evento alla COP possa diffondere la consapevolezza del problema e delle soluzioni: sono convinti che combattere le scie di condensazione potrebbe rappresentare un’importante vittoria per il clima, a una frazione del costo.