Scoperto un pianeta vicino alla Terra: circa 520 anni luce di distanza

La scoperta è stata resa possibile grazie ai dati raccolti dal Transiting Exoplanet Survey Satellite
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Un team di ricercatori internazionali ha annunciato la scoperta di un nuovo pianeta in transito, uno dei più giovani mai osservati, attorno a una stella in fase iniziale di evoluzione. La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature, segna una svolta nella nostra comprensione dei processi di formazione planetaria. IRAS 04125+2902, la stella ospite del nuovo pianeta, ha un’età di soli 3 milioni di anni e si trova a circa 160 parsec dalla Terra (equivalente a circa 522 anni luce). Questo sistema giovane offre una rara opportunità per studiare come si formano i pianeti e quali dinamiche guidano la crescita di giganti gassosi nei primi milioni di anni di vita.

Il contesto della scoperta: transiti planetari e formazione stellare

La tecnica del transito, utilizzata per rilevare esopianeti, si basa sull’osservazione di piccole diminuzioni della luminosità di una stella, causate dal passaggio di un pianeta davanti ad essa. Questo metodo ha permesso agli scienziati di identificare migliaia di esopianeti, ma le osservazioni di pianeti in transito attorno a stelle molto giovani sono estremamente rare. Fino ad oggi, la maggior parte degli esopianeti conosciuti è stata scoperta intorno a stelle di sequenza principale, con età che variano da decine di milioni a miliardi di anni.

Le stelle giovani, ancora avvolte dai residui del disco protoplanetario — una struttura di gas e polveri da cui nascono i pianeti — presentano difficoltà osservative significative. Il disco, spesso denso e opaco, può occultare i pianeti che si stanno formando, impedendo la loro rilevazione. Tuttavia, nel caso di IRAS 04125+2902, il sistema presenta caratteristiche particolari che hanno facilitato l’individuazione del pianeta in transito, denominato IRAS 04125+2902 b.

L’analisi dei dati TESS: uno sguardo approfondito al sistema IRAS 04125+2902

La scoperta è stata resa possibile grazie ai dati raccolti dal Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA. TESS, lanciato nel 2018, è progettato per monitorare la luminosità di milioni di stelle alla ricerca di transiti planetari. Il satellite osserva ampie sezioni del cielo, raccogliendo dati fotometrici che vengono analizzati per individuare piccole fluttuazioni nella luminosità delle stelle, segno del passaggio di un pianeta.

Nel caso di IRAS 04125+2902, i dati TESS hanno rivelato una diminuzione periodica e regolare della luminosità della stella, indicativa del transito di un corpo planetario. Analizzando la curva di luce, i ricercatori hanno potuto determinare che il pianeta ha un periodo orbitale di soli 8,83 giorni, il che suggerisce che si trova molto vicino alla sua stella madre.

Il pianeta IRAS 04125+2902 b ha un raggio di 10,7 volte quello terrestre, classificandolo come un gigante gassoso ancora in fase di crescita. La sua massa, stimata al 30% di quella di Giove, suggerisce che si tratti di un esemplare molto giovane e ancora in fase di accrescimento, con significative quantità di gas che potrebbero continuare ad accumularsi dal disco protoplanetario circostante.

Un disco protoplanetario disallineato: la chiave per la scoperta

Un aspetto unico del sistema IRAS 04125+2902 è la configurazione del disco protoplanetario. I dischi protoplanetari sono strutture di gas e polveri che circondano le stelle appena nate e rappresentano il materiale da cui si formano i pianeti. Nella maggior parte dei casi, il disco è allineato con il piano equatoriale della stella, ma in questo caso il disco esterno appare disallineato rispetto alla stella, presentandosi quasi frontalmente alla nostra linea di vista.

Questo raro disallineamento ha permesso di osservare il transito del pianeta, che altrimenti sarebbe stato nascosto dalla densa nube di gas e polveri. Inoltre, il disco interno appare impoverito, suggerendo che il pianeta potrebbe già aver influenzato significativamente la distribuzione del materiale protoplanetario, creando una cavità interna. Questa configurazione ha offerto agli astronomi una rara finestra per studiare il giovane pianeta e le dinamiche del disco.

IRAS 04125+2902 b: un giovane gigante gassoso in formazione

Le caratteristiche di IRAS 04125+2902 b suggeriscono che si tratti di un precursore di pianeti come le super-Terre e i sub-Nettuno, categorie di esopianeti che si trovano spesso in orbita attorno a stelle di sequenza principale. Le super-Terre sono pianeti con una massa maggiore di quella terrestre ma inferiore a quella di Nettuno, mentre i sub-Nettuno sono pianeti di dimensioni intermedie tra quelle della Terra e di Nettuno, con un involucro di gas più spesso.

Credit: NASA/JPL-Caltech/R. Hurt, K. Miller (Caltech/IPAC)

Il giovane gigante gassoso scoperto potrebbe rappresentare una fase evolutiva cruciale nella formazione di questi tipi di pianeti. In questa fase, il pianeta è ancora in accrescimento, raccogliendo gas e polveri dal disco circostante. Gli astronomi ipotizzano che IRAS 04125+2902 b possa continuare a crescere e ad aumentare di massa nei prossimi milioni di anni, modellando e influenzando l’ambiente del disco protoplanetario.

Implicazioni per i modelli di formazione planetaria

La scoperta di IRAS 04125+2902 b mette in discussione alcune ipotesi consolidate riguardanti i tempi e i processi della formazione planetaria. Le teorie tradizionali suggeriscono che i giganti gassosi impieghino decine di milioni di anni per formarsi completamente, accumulando gradualmente gas dal disco protoplanetario. Tuttavia, l’osservazione di un pianeta gigante attorno a una stella di soli 3 milioni di anni implica che la formazione possa avvenire molto più rapidamente di quanto ipotizzato.

Questo sistema potrebbe rappresentare una prova a favore della teoria dell’instabilità del disco, un modello alternativo alla più diffusa teoria dell’accrescimento del nucleo. Secondo la teoria dell’instabilità del disco, i giganti gassosi possono formarsi rapidamente attraverso la frammentazione del disco protoplanetario stesso, creando regioni di collasso gravitazionale che danno origine a pianeti massicci in tempi molto brevi.

Il ruolo del James Webb Space Telescope

La relativa vicinanza del sistema IRAS 04125+2902 e la sua configurazione unica lo rendono un target ideale per future osservazioni con strumenti avanzati. Il James Webb Space Telescope (JWST), lanciato nel dicembre 2021, offre una capacità senza precedenti per studiare i dischi protoplanetari e le atmosfere degli esopianeti attraverso l’osservazione nell’infrarosso. Il JWST potrebbe fornire dettagli fondamentali sulla composizione chimica del disco e dell’atmosfera del giovane pianeta, aiutando a chiarire i processi di accrescimento e l’evoluzione atmosferica.

Gli scienziati prevedono di utilizzare il JWST per indagare l’interazione tra IRAS 04125+2902 b e il disco circostante, cercando tracce di molecole complesse come acqua, metano e anidride carbonica. Queste osservazioni potrebbero aiutare a comprendere meglio la composizione chimica del pianeta e del suo ambiente, fornendo indizi cruciali sui processi di formazione.

Un passo avanti nella comprensione dell’universo

La scoperta di IRAS 04125+2902 b rappresenta un significativo avanzamento nella nostra comprensione delle fasi iniziali della formazione planetaria. Studiare un pianeta così giovane ci permette di osservare direttamente i processi che danno origine ai mondi e ci avvicina a rispondere a domande fondamentali sull’evoluzione del nostro stesso sistema solare.

Questa scoperta non solo amplia le nostre conoscenze astronomiche, ma apre anche la strada a nuove ricerche, incoraggiando ulteriori studi sui sistemi stellari giovani e sull’evoluzione dei dischi protoplanetari. Mentre continuiamo a esplorare l’universo, ogni nuova scoperta ci porta un passo più vicino a comprendere il complesso e affascinante processo che porta alla nascita di nuovi mondi.

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