Negli ultimi mesi, si è registrata una riduzione della velocità di sollevamento del suolo ai Campi Flegrei, insieme ad una riduzione della sismicità. È quanto emerge dall’ultimo bollettino settimanale di sorveglianza vulcanica dei Campi Flegrei, pubblicato il 29 ottobre relativo alla settimana 21-27 ottobre. Per quanto riguarda la sismicità, il bollettino evidenzia che “dal 21 al 27 ottobre 2024, nell’area dei Campi Flegrei, sono stati localizzati 33 terremoti con magnitudo Md≥0.0”, specificando che “dalle 14:18 UTC del 26/10/2024 è stato registrato uno sciame sismico costituito da 9 terremoti con 0.0≤Md≤1.9 localizzati nell’area Solfatara-Agnano”.
Deformazione del suolo
“Dalla metà di aprile a luglio 2024, il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 20±3 mm/mese alla stazione GNSS di Rione Terra (RITE). Dagli inizi di agosto si registra una riduzione della velocità del sollevamento del suolo il cui valore medio è di circa 10±3 mm/mese alla stazione GNSS di RITE”, si legge nel bollettino.
“Il sollevamento registrato alla stazione GNSS di RITE è di circa 16,5cm da gennaio 2024”, si spiega.
Geochimica
“Nella settimana di riferimento, i dati in continuo monitorati dalla rete geochimica non hanno mostrato variazioni significative dei parametri acquisiti, pur confermando i trend di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale ed aumento del flusso di fluidi emessi”, si legge nel bollettino.
“Nell’area di Pisciarelli (versante esterno nord-orientale della Solfatara), che negli ultimi anni ha mostrato le maggiori variazioni nel processo di degassamento, i valori del flusso di CO2 dal suolo registrati in continuo dalla stazione FLXOV8 evidenziano il perdurare dei trend pluriennali già identificati. Nell’ultima settimana i flussi di CO2 dal suolo misurati non hanno mostrato variazioni significative rispetto ai periodi precedenti”, viene specificato. “Il sensore di temperatura installato in una emissione fumarolica a 5 metri dalla fumarola principale di Pisciarelli ha mostrato valore medio di ~96°C temperatura di condensazione del fluido fumarolico”, conclude il bollettino.
Gli esperti dell’INGV-Osservatorio Vesuviano affermano, in conclusione, che “sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato, non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”.