L’olio costa sempre di più (il prezzo è salito del 50% in un anno) e se ne produce sempre di meno. Secondo dati Coldiretti, 3 olive su 4 sono andate perse in Puglia in questa stagione. E il motivo è la mancanza d’acqua. Mentre si fa presto a gridare subito al cambiamento climatico e al riscaldamento globale, un servizio andato in onda nella puntata del 13 novembre di “Fuori dal coro”, su Rete 4, mostra una realtà ben diversa, in cui il clima non c’entra nulla. “Ma davvero se manca l’acqua è colpa del cambiamento climatico? O forse è colpa del fatto che i tubi perdono, che non si fanno dighe dal 1977, proprio in Puglia?”, si chiede Mario Giordano, giornalista e conduttore della trasmissione, nel lanciare il servizio di Costanza Castiglioni.
La produzione di olive in Puglia sta risentendo particolarmente della mancanza d’acqua, con raccolti notevolmente ridotti a fronte di una domanda ancora alta, e questa situazione determina un aumento dei prezzi dell’olio. “Ma tutto questo è solo cambiamento climatico o ci sono anche gravi mancanze da chi amministra questi territori?”, ci si chiede nel servizio. Il servizio si concentra subito sulle perdite degli acquedotti, mostrando quelle che vanno avanti da anni nelle campagne di Altamura, nel Barese: acqua che viene buttata via, mentre gli agricoltori perdono il lavoro.
Le dighe incompiute
Il servizio affronta poi il problema delle dighe mai finite. Alla diga di Saglioccia, a due passi da Altamura, i lavori sono cominciati nel 1977 ma da allora sono rimasti fermi: “al posto dell’acqua, addirittura c’è un bosco”, sottolinea la giornalista Castiglioni. Nonostante finanziamenti per 40 milioni di euro, i lavori sono poco più che a metà. “Lo scorso anno sono arrivati altri 5 milioni di euro dal PNRR per finire la diga. I lavori sarebbero dovuti iniziare a gennaio 2024” ma la situazione non è cambiata, riporta il servizio.
Verso Taranto, c’è un’altra diga incompiuta, quella di Pappadai, “opera iniziata negli anni ’90 e mai terminata”, evidenzia Castiglioni. “Questa diga ha già tutti i canali predisposti, già interrati pronti per portare l’acqua a gran parte del Salento. Riuscirebbe a soddisfare una portata di circa 9000 ettari di campi coltivati e invece, non essendo mai entrata in funzione, i canali sono asciutti” e l’acqua che si può vedere nell’invaso “resta bloccata lì perché la diga non è mai entrata in funzione e quindi è uno spreco immenso”. “Per decenni questa diga è stata dimenticata, nonostante siano stati spesi fino ad oggi ben 250 milioni di euro, 250 milioni di soldi pubblici buttati”, evidenzia Castiglioni, che parla di una “situazione di totale abbandono”.
Prima di lanciare il servizio, il giornalista Mario Giordano ha parlato di soldi pubblici sprecati e del cambiamento climatico utilizzato spesso come “alibi” per coprire le inefficienze della politica.