“Le principali aspettative per questa edizione del Forum energetico italo-tedesco riguardano la creazione di ulteriori sinergie tra aziende e istituzioni attive nell’ambito dell’idrogeno verde in Italia e Germania, con particolare focus sul finanziamento della transizione energetica. Dal primo forum bilaterale di oltre 10 anni fa, ITKAM persegue un obiettivo chiaro: riunire i rappresentanti del mondo economico, istituzionale e scientifico italiani e tedeschi per promuovere ulteriormente la cooperazione transfrontaliera”. Lo ha detto a LaPresse Emanuele Gatti, presidente di ITKAM-Camera di commercio italiana per la Germania, in vista del prossimo Forum italo-tedesco sull’energia in programma a Francoforte domani, 14 novembre.
“La collaborazione tra Italia e Germania a livello commerciale è ben sviluppata, come dimostrare i dati relativi all’interscambio: la Germania si mantiene il primo partner commerciale dell’Italia, sia dal punto di vista delle importazioni che delle esportazioni, mentre l’Italia, dal punto di vista tedesco, si colloca al sesto posto per l’export e al quinto per l’import. Ciò nonostante, le nuove sfide degli ultimi anni, se non decenni, tra cui quelle legate alla transizione digitale e verde, richiedono una nuova attenzione. Mentre nel periodo precedente alla pandemia il nostro forum bilaterale si è concentrato sulle sfide e le opportunità della digitalizzazione per la cooperazione tra Italia e Germania, ora le necessità a livello europeo sono cambiate, e così il focus del nostro evento”, ha affermato Gatti, spiegando che “abbiamo deciso di concentrarci sulla transizione energetica necessaria per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.
Crediamo che le competenze degli imprenditori lungimiranti di entrambi i Paesi in materia di tecnologia dell’idrogeno, unite all’importanza geograficamente strategica delle importazioni di idrogeno dagli altri paesi del Mediterraneo, sia il miglior prerequisito per un ulteriore rafforzamento della collaborazione bilaterale”.
Gli appuntamenti e le prossime sfide
“Sia le discussioni sviluppatesi in occasione dei nostri due appuntamenti del 2024 del German-Italian Energy Forum, sia la firma del protocollo tra il ministro italiano per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e il vicecancelliere tedesco e ministro dell’Economia e del Clima, Robert Habeck, insieme al ministro federale austriaco per l’Azione per il clima, l’Ambiente, l’energia, la Mobilità, l’Innovazione e la Tecnologia, hanno dimostrato l’interesse a livello industriale e politico per il tema dell’idrogeno verde, così come la necessità di promuovere lo scambio di idee tra esperti e politici dai due Paesi”, ha detto ancora il presidente di ITKAM.
La transizione energetica comporta diverse sfide. “La principale sfida per le joint-venture italiane e tedesche è rappresentata dalla necessità di lavorare in modo congiunto e coordinato per aumentare la produzione e importazione di idrogeno verde – ha spiegato Gatti -. Nel settore energetico, Italia e Germania affrontano problematiche sovrapponibili legate alle fonti energetiche rinnovabili e all’allocazione degli investimenti previsti dal programma europeo Next Generation Eu. il nucleare e il carbone entro il 2035 e alla rinuncia al nucleare da parte dell’Italia). Il futuro fabbisogno energetico dei maggiori paesi industrializzati europei come Italia e Germania, unito all’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, richiede quindi investimenti molto più consistenti nell’idrogeno verde. tuttavia, la sua produzione dovrà essere competitiva.
I costi di produzione dipendono in larga misura dai costi e dai prezzi dell’elettricità, dall’investimento nello sviluppo di tecnologie per l’idrogeno, come la produzione ed efficienza degli elettrolizzatori. Le joint venture offrono quindi un’opportunità di cooperazione ideale per rafforzare ulteriormente la produzione, lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno come importante motore della transizione energetica. Tali partnership sono secondo noi una soluzione efficace per rafforzare gli investimenti, nonostante il quadro giuridico e finanziaria sia ancora in evoluzione, permettendo alle aziende di combinare risorse, competenze e conoscenze dei mercati di riferimento”.