Quattro fornaci sono state scoperte durante gli ultimi scavi nella Villa Augustea, situata alle pendici del Vesuvio a Somma Vesuviana, ma gli archeologi ritengono che potrebbero essere addirittura cinque. Il sito, oggetto di scavi da parte dell’Università di Tokyo, continua a rivelare dettagli che potrebbero portare a nuovi e importanti approfondimenti sulla figura dell’imperatore Augusto.
Claudia Angelelli, archeologa responsabile dello scavo, ha spiegato: “Noi abbiamo scoperto una struttura che è eccezionale per le sue caratteristiche, perché questa fila di fornaci, noi ne vediamo quattro ma potrebbero essere cinque, messe lungo una parete non esiste da nessuna parte.” Nonostante l’enigmaticità della scoperta, Angelelli ha aggiunto: “È ancora difficile dire di cosa si tratti, ma il contesto più simile in cui sono state ritrovate più fornaci è quello delle strutture di riscaldamento delle terme.”
L’imperatore Augusto ha effettivamente abitato questa villa? Sebbene non sia ancora certo, la nuova stratificazione dei resti, emersa durante gli scavi nell’area est del complesso, fa riflettere nuovamente gli esperti. Il sito, ampio 3.300 metri quadrati, è stato in parte portato alla luce alla fine degli anni ’20 durante lavori agricoli ai piedi del Monte Somma, ma solo negli ultimi decenni si è iniziato ad ipotizzare che potesse trattarsi della villa dell’imperatore.
Mariko Muramatsu, referente del progetto per l’Italia, ha sottolineato: “Al momento ciò che appare chiaro è che il complesso è composto da due grandi blocchi di costruzione.” Il primo blocco, già visibile negli anni ’30, risale al secondo secolo d.C., mentre la parte attualmente in fase di scavo è una porzione “molto ristretta” situata a 15 metri sotto la superficie, che potrebbe rivelare ulteriori segreti sull’origine e sulla funzione del complesso.
Angelelli ha confermato: “Questa parte più antica è sicuramente pre-eruzione del 79 d.C., quindi siamo anche in grado di dire che, poiché queste strutture hanno due fasi, possono effettivamente risalire nell’impianto originario a un’ipotetica età Augustea.”
Inoltre, il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore di Sarno, ha espresso il suo impegno nel sostenere il sito, assicurando alla sovrintendenza e all’Università di Tokyo l’apertura mensile del sito archeologico: “Trovando il modo di autofinanziarci, per dare la possibilità al pubblico di visitarlo.”