La sonda Parker sfiora Venere prima dello storico incontro con il Sole

Nonostante l'obiettivo primario sia il Sole, la sonda ha permesso anche studi innovativi su Venere
MeteoWeb

Oggi la Parker Solar Probe della NASA completerà il suo 7° passaggio vicino a Venere, l’ultimo “swing-by” attorno al pianeta, che la porterà su una traiettoria per avvicinarsi a soli 6,1 milioni di km dalla superficie del Sole. Sarà la distanza più vicina mai raggiunta da un oggetto costruito dall’uomo rispetto alla nostra stella.

Secondo Nour Raouafi, astrofisico del Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory e project scientist della missione, l’importanza di questo traguardo è paragonabile allo sbarco sulla Luna del 1969: “È quasi come se stessimo atterrando su una stella”.

La missione della sonda Parker

Lanciata nel 2018, la sonda Parker ha come obiettivo primario esplorare le regioni più vicine al Sole e risolvere alcuni dei misteri più affascinanti, come la sorprendente temperatura della corona solare, centinaia di volte superiore a quella della superficie del Sole.

Per raggiungere queste vicinanze estreme, la missione ha fatto uso dei “gravity assist” di Venere, sfruttando la gravità del pianeta per ridurre progressivamente la velocità orbitale della sonda e avvicinarla sempre di più al Sole. “Questo 7° passaggio è cruciale per consentire a Parker di raggiungere la sua minima distanza dal Sole,” ha spiegato Yanping Guo, responsabile della progettazione e navigazione della missione.

Uno sguardo a Venre

Nonostante l’obiettivo primario sia il Sole, la sonda ha permesso anche studi innovativi su Venere, un pianeta esplorato poco negli ultimi decenni. Durante un passaggio nel 2020, la sua fotocamera WISPR ha catturato immagini uniche della superficie di Venere, rilevando dettagli come altopiani e pianure e registrando anche l’intenso calore proveniente dal lato notturno del pianeta, che raggiunge i 460°C, simile a ferro appena estratto dalla forgia.

Durante il sorvolo di oggi, i ricercatori puntano a raccogliere dati che permetteranno di distinguere diverse caratteristiche fisiche o chimiche della superficie venusiana, forse legate a recenti attività vulcaniche.

L’incontro con il Sole

Infine, il 24 dicembre, la sonda sfiorerà il “bordo” del Sole a una velocità record di 692mila km/h, segnando un altro straordinario capitolo nella storia dell’esplorazione spaziale.

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