Le acque costiere di Vilanova i la Geltrú, in Spagna, sono state ufficialmente riconosciute come il primo “luogo della speranza” (Hope Spot) della Penisola Iberica dedicato alla biodiversità marina, con un focus particolare sulle balene. La designazione è stata assegnata dalla fondazione Mission Blue, guidata dall’oceanografa Sylvia Earle, nota per la sua attività nella tutela degli oceani.
Il Laboratorio di Bioacustica Applicata (LAB) dell’Universitat Politècnica de Catalunya – BarcelonaTech (UPC) ha avviato un progetto innovativo per monitorare e studiare le balenottere comuni e altre specie marine in quest’area utilizzando tecnologie all’avanguardia non invasive. L’obiettivo principale è raccogliere dati per favorire la coesistenza tra le attività umane e l’ambiente naturale.
I “luoghi della speranza” sono aree marine identificate da Mission Blue come cruciali per la biodiversità e la salute degli ecosistemi, oltre che per la necessità di protezione. Quello di Vilanova i la Geltrú comprende una striscia di acque costiere larga circa 12-15 miglia (1.944 km) lungo la costa catalana, a sud-ovest di Barcellona, una regione del Mediterraneo attualmente priva di normative per la tutela della biodiversità.
Il riconoscimento è frutto del lavoro decennale del LAB, con sede nel campus di Vilanova i la Geltrú, che celebra quest’anno il suo ventesimo anniversario. Come parte dell’iniziativa, il laboratorio lancerà un progetto basato su tecnologie non invasive, tra cui sistemi bioacustici, imaging avanzato e campionamento del DNA ambientale, per osservare e mappare la biodiversità marina. Questo luogo sarà il primo nella rete globale di Mission Blue a sfruttare tecnologie così innovative.
Un rifugio per le balenottere comuni
Studi recenti condotti dall’Associazione EDMAKTUB hanno rivelato che le acque di Vilanova i la Geltrú potrebbero rappresentare una zona di alimentazione fondamentale per le balenottere comuni (Balaenoptera physalus), l’unica specie di balena che abita regolarmente il Mar Mediterraneo. Questa specie, che può raggiungere i 24 metri di lunghezza, è stata segnalata dai pescatori locali per decenni, ma solo di recente la loro presenza è stata confermata scientificamente.
Il progetto mira a sviluppare una comprensione olistica della biodiversità dell’area, con particolare attenzione a sette specie marine nelle zone di alimentazione delle balenottere comuni, vulnerabili a diversi fattori di stress antropogenici. Tra gli strumenti innovativi utilizzati ci saranno piattaforme autonome per il campionamento, progettate per mappare l’ecosistema in modo non invasivo.
Un modello di sostenibilità e innovazione
“Negli ultimi due decenni, il campus di Vilanova i la Geltrú dell’UPC ha dedicato notevoli sforzi allo sviluppo di tecnologie marine che rispettino la fauna selvatica, in linea con il nostro impegno a formare studenti in grado di guidare il cambiamento attraverso la consapevolezza. Il riconoscimento da parte di Mission Blue arriva in un momento cruciale, confermando che siamo sulla strada giusta per raggiungere questi obiettivi insieme“, ha dichiarato Marisa Zaragoza, direttrice dell’EPSEVG del campus di Vilanova i la Geltrú e sostenitrice del progetto.
I risultati scientifici del progetto saranno fondamentali per definire nuovi indicatori di biodiversità, in linea con la direttiva quadro sulla strategia marina dell’Unione Europea. Questa iniziativa contribuirà a migliorare la governance della biodiversità a livello comunitario, armonizzando le strategie di gestione della biodiversità nei mari dell’UE.
Con il riconoscimento come “luogo della speranza“, Vilanova i la Geltrú si afferma come un simbolo di speranza per la conservazione marina e la sostenibilità ambientale.