SpaceX accelera il sogno interplanetario, Starship sfida ancora i limiti col 6° volo

Il 6° volo di prova non è solo un evento tecnico: è una finestra su un futuro in cui lo Spazio sarà alla portata di tutti
MeteoWeb

SpaceX si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia dell’esplorazione spaziale con il 6° volo di prova del sistema Starship. Con una finestra di lancio che si apre alle 16 ora locale (23 in Italia) di domani, 19 novembre, la missione rappresenta un banco di prova fondamentale per testare innovazioni tecniche e avvicinarsi al sogno di Elon Musk di rendere lo Spazio più accessibile e abitabile.

Un colosso dell’ingegneria aerospaziale

Il sistema Starship-Super Heavy è un’impresa tecnologica senza precedenti. Con i suoi 122 metri di altezza, si staglia come il razzo più grande mai costruito. Il motore Raptor, alimentato da metano e ossigeno liquido, garantisce una spinta combinata senza rivali grazie ai suoi 39 propulsori (33 nel booster Super Heavy e 6 nella navetta Starship).

Ciò che distingue questo sistema è la sua concezione modulare e completamente riutilizzabile, una soluzione che promette di ridurre significativamente i costi delle missioni spaziali. Starship non è solo un vettore per lanci commerciali, ma un pilastro per le future missioni verso la Luna, Marte e oltre, con l’ambizione di trasformare i viaggi spaziali in una routine simile al trasporto aereo terrestre.

starship

Obiettivi e novità del 6° test di volo

Il 6° test non è solo una dimostrazione delle capacità del razzo, ma un’occasione per spingere i limiti tecnologici di SpaceX. Questo volo sarà caratterizzato da:

1 – Recupero del Booster con il Sistema Mechazilla

Il bboster Super Heavy, il primo stadio del sistema, tenterà di rientrare sulla piattaforma di lancio dopo la separazione. Il recupero sarà gestito dalle braccia robotiche della torre Mechazilla, progettate per afferrare il razzo in volo e posizionarlo direttamente per un successivo utilizzo. Questa innovazione riduce tempi e costi rispetto ai tradizionali metodi di atterraggio su piattaforme autonome.

2 – Test del Raptor nello Spazio

Durante la fase suborbitale, uno dei motori Raptor della navetta Starship verrà riacceso. Questo esperimento, mai tentato prima, mira a simulare le manovre richieste per il rientro orbitale. Se riuscito, rappresenterà un passo cruciale verso la validazione della capacità di Starship di eseguire missioni interplanetarie.

3 – Valutazione del nuovo scudo termico

Starship sarà sottoposta a una serie di test per migliorare la sua protezione durante il rientro atmosferico. Verranno utilizzati nuovi materiali per le piastrelle dello scudo termico e alcune di esse saranno rimosse in zone specifiche per analizzare l’effetto diretto del calore. Questi dati sono fondamentali per ottimizzare il design futuro del veicolo.

4 – Modifiche aerodinamiche e angolo di incidenza elevato

La navetta seguirà una traiettoria con un angolo di incidenza più alto rispetto ai voli precedenti, testando i limiti delle sue superfici aerodinamiche (ali e pinne). Questo approccio raccoglierà dati preziosi sulle capacità di controllo e stabilità durante il rientro.

5 – Osservazioni di giorno

Per la prima volta, il rientro e l’ammaraggio di Starship nell’Oceano Indiano avverranno in pieno giorno, grazie a un lancio programmato nelle ore serali. Ciò permetterà di effettuare osservazioni visive dettagliate delle fasi finali della missione e di raccogliere immagini ad alta risoluzione del comportamento del veicolo durante l’ammaraggio.

La sequenza della missione

Il volo avrà una durata complessiva di circa 65 minuti. Dopo il decollo da Starbase in Texas, il booster Super Heavy si separerà dalla navetta Starship a un’altitudine di circa 70 km, per poi tentare un rientro controllato verso il sito di lancio.

Nel frattempo, Starship seguirà una traiettoria suborbitale, sorvolando l’Africa per poi effettuare un rientro nell’atmosfera sopra l’Oceano Indiano, dove terminerà con uno splashdown controllato.

Il futuro, dalla Luna a Marte

Il successo di questa missione non rappresenta solo un traguardo per SpaceX, ma anche un passo verso il futuro dell’esplorazione umana nello Spazio. La NASA ha già scelto Starship come lander per il programma Artemis, che prevede di riportare gli astronauti sulla Luna nel 2026. Tuttavia, Elon Musk ha obiettivi ancora più ambiziosi: una missione verso Marte nello stesso anno, per inaugurare un’era di colonizzazione interplanetaria.

A partire dal 7° test, Starship sarà ulteriormente migliorata, con serbatoi più grandi, ali ridisegnate e uno scudo termico ancora più avanzato, preparando la strada per voli operativi.

Un lancio cruciale

Questo 6° volo di prova non è solo un evento tecnico: è una finestra su un futuro in cui lo Spazio sarà alla portata di tutti. SpaceX non sta solo costruendo razzi, sta costruendo un sogno condiviso da generazioni. Occhi puntati quindi su Starbase, dove il colosso tecnologico potrebbe superare le aspettative e ridefinire le possibilità dell’umanità tra le stelle.

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