Spagna, Re Felipe torna sui luoghi dell’alluvione: “il nostro sostegno sarà continuo”

Re Felipe esprime soddisfazione per il lavoro svolto dall’esercito nell'emergenza a Valencia e annuncia una nuova visita
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In divisa militare, il Re Felipe VI ha visitato oggi la base Jaime I di Vétara, al nord di Valencia, per conoscere di prima mano il lavoro degli 8.500 soldati impegnati nelle aree colpite dalle alluvioni dello scorso 29 ottobre. Si tratta della seconda visita del Re, nove giorni dopo quella a Paiporta, epicentro della catastrofe, insieme alla Regina Letizia, al Premier Pedro Sanchez e al Governatore della Comunità Valenziana, Carlos Mazon, interrotta dalle violente contestazioni della popolazione. Nella visita odierna, il monarca ha ringraziato i militari per l’impegno e il lavoro “spalla a spalla, gomito a gomito, essere umano con essere umano” al fianco dei cittadini colpiti dalla catastrofe e “con un unico cuore”.

Nella base militare Jaime I, da dove l’esercito monitora su schermi giganti 72 municipi sconvolti dalle inondazioni, Felipe VI, accompagnato dal Ministro della Difesa, Margarita Robles, si è riunito con i soldati dell’Unità di emergenza dell’esercito (Ume) che ha fatto il punto della situazione. Felipe VI si è detto “soddisfatto” del compito svolto dai militari dell’esercito “con le loro risorse e in una situazione di così grande necessità“. Poi il monarca si è spostato al porto di Valencia, sulla nave da assalto anfibia Galizia, che ospita un ospedale da campo, e alla Fiera di Valencia, dove c’è la base logistica principale dell’esercito di terra dispiegato per la catastrofe.

Nuova visita dei Reali in vista

Felipe, ripreso da TVE, ha assicurato che il sostegno della Famiglia Reale alle popolazioni colpite “sarà continuo”. Ha poi confermato al riguardo una nuova visita alle località colpite dalla catastrofe all’inizio della prossima settimana con la Regina Letizia, “con lo stesso spirito di sempre”, per “essere accanto al popolo valenciano”.

Lo scorso 3 novembre, dopo l’aggressione al grido di ‘assassini’ e insulti e lancio di fango e oggetti alla comitiva delle autorità, i monarchi rinunciarono alla seconda tappa prevista al municipio di Chiva, promettendo di ritornare.

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