Spazio e Cyber, nuove strategie per la Difesa tra tecnologie avanzate e protezione degli interessi nazionali

Le nuove frontiere della Difesa Italiana tra sicurezza e innovazione
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Difesa aerea, nuovi F-35 e sviluppo di capacità strategiche nei settori Spazio e Cyber: sono alcuni degli ambiti su cui “si è inteso intervenire in maniera più decisa”, stando alle indicazioni fornite dal Ministro della Difesa Guido Crosetto in occasione dell’audizione davanti alla commissione Affari esteri e Difesa del Senato sul Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2024-2026.

Difesa aerea e missilistica

I settori in cui si è inteso intervenire in maniera più decisa sono la prosecuzione dell’ammodernamento della capacità nazionale di Difesa aerea e missilistica, anche nell’ottica di acquisire un numero adeguato di sistemi Samp/T, del quale a breve entrerà in servizio la nuova generazione, ormai considerati fondamentali, anche alla luce delle lezioni apprese dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente; l’ammodernamento della componente pesante terrestre, attraverso il perseguimento di più linee d’azione parallele e simultanee, quali il rinnovamento di alcune piattaforme già in uso (i carri Ariete), l’acquisizione di carri armati di nuova generazione e l’avvio di un programma per l’acquisizione di una famiglia di piattaforme per la fanteria pesante, sia combat sia di supporto; il tutto anche pensando di mettere l’industria nazionale nelle condizioni di partecipare con un ruolo importante al programma di sviluppo per il futuro Mbt (Main Battle Tank)“: è quanto ha affermato il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alla Commissione Esteri del Senato. “L’incremento della capacità nazionale di sorveglianza delle aree marittime, mediante la realizzazione di due ulteriori Fremm di nuova generazione nonché l’adeguamento alla versione full e il concomitante upgrade tecnologico dei pattugliatori d’altura; la partecipazione al programma di ricerca e sviluppo per il velivolo di sesta generazione Gcap e l’avvio dell’acquisizione di ulteriori 24 velivoli Eurofighter (F-2000), per sostituire i velivoli della prima tranche il cui phase out è previsto nel 2029“.

Altri 25 caccia F-35

Si aggiunge un’importante novità relativa al programma F-35, che ritengo opportuno trattare con più particolari, anche per aggiornare le Commissioni sugli sviluppi del programma. Il DPP 2024 prefigura l’acquisizione di 25 velivoli, portando il totale degli assetti italiani a 115 unità, rafforzando il ruolo dell’Italia nel contesto della sicurezza europea e mantenendo il Polo di Cameri allineato con quelli statunitensi. Si tratta – ha spiegato Crosetto – dell’avvio di una nuova fase, la numero 3, che prevede l’acquisizione di 15 velivoli a decollo e atterraggio convenzionale (versione Alfa) e di 10 velivoli, a decollo breve ed atterraggio verticale (versione Bravo). L’ipotesi di pianificazione, ad oggi, prevede l’arrivo dei primi velivoli nel 2027 e degli ultimi nel 2032“.

Settori Spazio e Cyber

Particolare attenzione “viene riservata anche allo sviluppo di capacità strategiche nei settori Spazio e Cyber – ha sottolineato Crosetto – Tra i programmi di previsto avvio ne figurano due per l’acquisizione di capacità di Cyber defence nel dominio marittimo ed aerospaziale, che si aggiungono a simili progettualità relative alle componenti interforze e terrestre dello strumento militare“. “Inoltre, nella consapevolezza del crescente ruolo delle tecnologie emergenti e dirompenti negli attuali e futuri scenari operativi, sono previsti specifici programmi di ricerca e sviluppo tesi ad approfondire le applicazioni di sistemi di situational awareness e unmanned in tutti i domini – ha aggiunto Crosetto – Rimane prioritario il mantenimento e la disponibilità di dotazioni di armamento e munizionamento al fine di esprimere un adeguato livello di combat power“.

Spazio, Crosetto: “la Difesa dovrà assicurare la protezione degli interessi nazionali”

“Anche nello Spazio, la Difesa dovrà assicurare la protezione degli interessi nazionali, adattando lo Strumento militare e incrementando la propria capacità di operare in tale dominio, Ciò include, ad esempio, la protezione dei sistemi satellitari critici, sia militari che civili,” ha evidenziato il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. “In questa direzione è stato approvato il 19 giugno dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge sullo Spazio, in cui la Difesa è parte fondamentale, insieme con le altre Amministrazioni competenti“.

Cybersicurezza, “essenziale e non più procrastinabile un quadro normativo adeguato”

Nel dominio cibernetico la sicurezza svolge un ruolo fondamentale. Privo di confini definiti per sua stessa definizione, il dominio manifesta oggi una forma di conflittualità costante, anche in assenza di un conflitto tradizionale. Da ciò derivano rilevanti problematiche legate alle coperture normative e alla sovrapposizione di competenze tra diversi attori istituzionali. La Difesa deve essere in grado di operare anche autonomamente, pianificando e conducendo operazioni militari sia difensive che offensive, non solo in caso di conflitti evidenti, ma anche in risposta ad attacchi o minacce alle infrastrutture critiche e gli interessi vitali del Paese,” ha affermato Crosetto. “Essenziale e non più procrastinabile un quadro normativo adeguato che ci consenta di operare efficacemente in questo settore, anche coordinandoci con gli altri attori rilevanti. È cruciale un approccio coordinato tra le varie istituzioni, in particolare i cosiddetti pilastri cyber e, in tale ottica, segnalo che la Difesa e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale sono state nominate Autorità per la gestione delle crisi cibernetiche. Abbiamo osservato come le azioni malevole condotte nel dominio cibernetico producano effetti nella dimensione cognitiva, tesi a influenzare pensieri, comportamenti e decisioni, manipolando o modificando la percezione della realtà. La Difesa è consapevole dei rischi legati all’uso strumentale della disinformazione, volta a influenzare l’opinione pubblica, il confronto democratico e i processi elettorali e decisionali. Allo stesso modo, l’uso disinvolto dell’Intelligenza Artificiale, incrementa i rischi di manipolazione e rende fondamentale aumentare la nostra consapevolezza, migliorare la resilienza delle istituzioni, potenziare la comprensione delle minacce e rafforzare la capacità di prevenzione e risposta“.

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