Starship dal Texas a Marte, SpaceX spinge ancora i limiti: imprevisti e sfide segnano il 6° volo | FOTO e VIDEO

Il sistema di lancio Starship, composto da 2 stadi completamente riutilizzabili, è il fulcro della visione di Elon Musk per colonizzare Marte
  • spacex starship volo lancio 6
    Foto Michael Gonzales / Ansa
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MeteoWeb

Ieri, 19 novembre 2024, SpaceX effettuato con successo il 6° test del suo sistema di lancio Starship, un evento che ha catturato l’attenzione globale. L’enorme veicolo spaziale, il più grande e potente mai costruito, è decollato alle 17:00 EST (23 ora italiana) da Starbase di Boca Chica, in Texas. Sebbene il volo abbia portato significativi progressi, ha anche evidenziato sfide tecniche che SpaceX dovrà affrontare nel suo cammino verso l’esplorazione spaziale avanzata.

Obiettivi ambiziosi per il 6° volo di Starship

Il sistema di lancio Starship, composto da 2 stadi completamente riutilizzabili, è il fulcro della visione di Elon Musk per colonizzare Marte, costruire una rete satellitare globale e ridurre significativamente i costi delle missioni spaziali.

La missione “Flight 6” aveva 2 obiettivi principali:

  • Recupero del primo stadio, Super Heavy, attraverso una cattura diretta sulla torre di lancio tramite le cosiddette braccia chopstick;
  • Test di nuove funzionalità del secondo stadio, Starship, con particolare attenzione alla riutilizzabilità, al comportamento durante il rientro atmosferico e all’ammarraggio controllato.

Il volo e il recupero di Super Heavy

Il primo stadio, noto come Booster 13, si è separato dal secondo stadio circa 2 minuti e 45 secondi dopo il decollo. Inizialmente, il piano prevedeva che il booster tornasse alla base per essere catturato dalla torre di lancio, come avvenuto con successo nel volo precedente del 13 ottobre. Tuttavia, i dati di volo hanno attivato un criterio di sicurezza che ha impedito il tentativo di cattura.

Dan Huot, portavoce di SpaceX, ha dichiarato che il criterio ha portato alla decisione di deviare il booster verso un atterraggio controllato nel Golfo del Messico. Dopo essere sceso in sicurezza sull’acqua, il booster è esploso pochi secondi dopo, un risultato inaspettato che rappresenta una battuta d’arresto rispetto al progresso del volo precedente.

Il secondo stadio Starship

Il secondo stadio, noto come Ship 31, ha eseguito una traiettoria semi-orbitale con ammaraggio programmato nell’Oceano Indiano, a Nord/Ovest dell’Australia. Durante il volo, sono stati condotti numerosi test per spingere il veicolo ai limiti delle sue capacità, raccogliendo dati fondamentali per miglioramenti futuri.

Riaccensione dei motori Raptor

Un momento chiave del volo è stata la riaccensione di uno dei 6 motori Raptor di Ship 31 durante la fase di volo suborbitale, 38 minuti dopo il decollo. Questo test è cruciale per dimostrare la capacità di eseguire manovre di deorbita, indispensabili per le future missioni orbitali e interplanetarie.

Modifiche allo scudo termico

Per il volo 6, SpaceX ha introdotto un aggiornamento significativo al sistema di protezione termica. Sono stati testati nuovi materiali per lo scudo termico, e alcune sezioni dei rivestimenti sono state intenzionalmente rimosse per valutare la resistenza del veicolo durante il rientro atmosferico. Questo metodo ha anche permesso di analizzare l’integrazione di futuri meccanismi di cattura, previsti per Starship in prossime missioni.

Rientro atmosferico e ammaraggio

Il rientro atmosferico di Ship 31 è stato progettato per mettere sotto stress le capacità di controllo delle alette anteriori e posteriori, simulando condizioni estreme. Nonostante l’uso di una versione precedente dello scudo termico, la navetta ha resistito al calore e alle forze aerodinamiche, subendo solo danni minori a un’aletta e ad alcune aree dello scudo.

Al termine del volo, Ship 31 ha eseguito una manovra controllata per posizionarsi verticalmente e ha ammarato in sicurezza nell’Oceano Indiano. Questa volta, l’ammaraggio è avvenuto alla luce del giorno, offrendo immagini di alta qualità del rientro e dell’impatto con l’acqua.

Innovazioni tecnologiche e prossimi passi

SpaceX ha annunciato diverse innovazioni pianificate per le prossime versioni di Starship. Tra queste:

  • Serbatoi di propellente più grandi, che aumenteranno la capacità di carico utile da 1.200 a 1.500 tonnellate;
  • Riposizionamento e ridimensionamento delle alette anteriori, per migliorare la resistenza al calore durante il rientro atmosferico;
  • Riuso integrale del secondo stadio, con cattura diretta sulla torre di lancio, simile a quanto previsto per il booster Super Heavy.

Queste modifiche mirano a rendere Starship un sistema altamente affidabile e riutilizzabile, riducendo i costi di lancio e aumentando il ritmo delle missioni.

Starship, un’agenda ambiziosa per il futuro

Elon Musk ha dichiarato che SpaceX mira a completare 25 voli di Starship nel 2025, con l’obiettivo di arrivare a 100 missioni annuali negli anni successivi. Questo ritmo di lancio sarebbe paragonabile a quello attualmente raggiunto dal Falcon 9, che ha effettuato oltre 113 missioni nel solo 2024.

Starship non è solo un progetto ambizioso, ma anche una componente critica delle prossime esplorazioni spaziali. La NASA ha scelto Starship come veicolo per il primo sbarco umano sulla Luna nell’ambito del programma Artemis, previsto per il 2026. Inoltre, SpaceX prevede di inviare le prime Starship su Marte già nel 2026, sfruttando la prossima finestra di trasferimento planetario.

Il ruolo della politica nello Spazio

Il lancio è stato seguito dal presidente eletto Donald Trump, che ha espresso il suo sostegno a Elon Musk e al programma Starship. Trump ha recentemente nominato Musk co-leader di un comitato per l’efficienza governativa, con l’obiettivo di snellire la burocrazia federale e favorire l’innovazione tecnologica.

musk trump

Un ambiente politico più favorevole potrebbe accelerare l’approvazione regolamentare per i futuri voli di Starship, aprendo la strada a un’espansione più rapida delle missioni spaziali.

Un futuro oltre la terra

La missione Flight 6 dimostra il progresso costante di SpaceX verso un sistema di lancio completamente riutilizzabile. Nonostante le sfide, ogni test avvicina l’umanità a una nuova era di esplorazione oltre l’orbita terrestre. Con tecnologie in rapida evoluzione e un piano chiaro per il futuro, il sogno di colonizzare Marte e stabilire basi permanenti sulla Luna appare oggi più realizzabile che mai.

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