Stelle cadenti e l’ultima Superluna dell’anno: spettacoli celesti in arrivo

Il mese di novembre vede come protagonisti 2 sciami meteorici particolarmente suggestivi
MeteoWeb

Novembre 2024 si prospetta un mese ricco di eventi astronomici. Tre sciami meteorici – le Tauridi e le Leonidi – e l’ultima Superluna dell’anno promettono spettacoli unici per gli appassionati del cielo. Questi eventi celesti, che affondano le radici nelle dinamiche del nostro Sistema Solare, sono occasioni speciali per riscoprire il fascino dell’universo e le connessioni con le antiche tradizioni.

Le stelle cadenti di novembre, Tauridi e Leonidi

Il mese di novembre vede come protagonisti 2 sciami meteorici particolarmente suggestivi: le Tauridi e le Leonidi. Le Tauridi, in attività da metà settembre fino a dicembre, sono caratterizzate da una lunga durata e sono note per il loro radiante, localizzato a pochi gradi Sud/Ovest delle Pleiadi. Questo sciame meteorico è complesso e affascinante, in quanto nasce dai residui lasciati dalla disintegrazione della cometa Encke, mescolati con frammenti asteroidali.

I picchi di attività per le Tauridi si dividono in 2 momenti: il 3 novembre per le Tauridi Sud e il 12 novembre per le Tauridi Nord, con un possibile aumento di frequenza intorno al 7-8 novembre. Questo sciame è apprezzato per la sua regolarità e per la possibilità di osservare meteore luminose, talvolta così brillanti da essere chiamate “bolidi”.

Le Leonidi, invece, raggiungono la massima attività tra il 17 e il 19 novembre. Lo sciame deriva dai detriti lasciati dalla cometa Tempel-Tuttle, che raggiunge il suo perielio ogni 33 anni circa. Scoperta nel 1865 dagli astronomi Ernst Wilhelm Tempel e Horace Parnell Tuttle, la cometa ha offerto nel corso dei secoli spettacoli straordinari con piogge di meteore intense e luminose. Tuttavia, per assistere a uno spettacolo particolarmente memorabile delle Leonidi, occorrerà attendere il 2031, quando Tempel-Tuttle tornerà vicino al Sole, il 20 maggio di quell’anno.

La Superluna del Castoro, l’ultima Superluna del 2024

Il 15 novembre, il cielo ci regalerà l’ultima Superluna dell’anno, la cosiddetta “Luna del Castoro”. Questo termine evoca le tradizioni dei popoli indigeni del Nord America e dei coloni europei, i quali in questo periodo preparavano le trappole per i castori prima dell’arrivo dell’inverno. Con il termine Superluna si intende una Luna Piena che si verifica quando la Luna si trova entro il 90% della sua distanza minima dalla Terra, nel punto chiamato perigeo. Durante questo evento, la Luna appare più grande e luminosa rispetto alle normali Lune Piene.

La Superluna di novembre sarà visibile vicino alle Pleiadi, un ammasso stellare noto come “Sette Sorelle” nella costellazione del Toro, aggiungendo un tocco di spettacolarità per chi vorrà osservarla o fotografarla. Per chi si troverà in Italia, la Luna raggiungerà il suo punto massimo di visibilità alle 22:28, mentre a Hong Kong sarà possibile ammirarla all’alba del 16 novembre. In alcune città, come New York, la Superluna sorgerà prima che il Sole sia completamente tramontato, creando un contrasto suggestivo tra i due astri.

Curiosità sulla Luna del Castoro

La Luna piena di novembre porta con sé un retaggio culturale e simbolico che varia da regione a regione. Negli Stati Uniti e in Canada, la Luna di novembre è comunemente chiamata “Luna del Castoro”, ma le tribù native avevano altre denominazioni basate sulle condizioni climatiche o le attività stagionali. Per esempio, i Cree, popolazione indigena delle regioni dei Grandi Laghi, la chiamavano “Kaskatinowipisim” o “Luna del Gelo”, poiché in novembre iniziava a formarsi il gelo durante la notte. Al contrario, i Tlingit del Pacifico nord-occidentale la definivano “Cha’aaw Kungáay” o “Luna dell’Ibernazione dell’Orso”.

Superluna e stelle cadenti, un mese di meraviglie celesti

Con la Superluna del Castoro e lo splendore degli sciami meteorici, novembre riserva una serie di eventi astronomici notevoli per il 2024, offrendoci momenti di riflessione sulla bellezza e la vastità dell’universo. Eventi come questi, che combinano scienza e tradizioni, continuano a suscitare un senso di meraviglia e connessione con le generazioni passate, ricordandoci che il cielo è sempre stato un punto di riferimento per l’umanità.

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