Ucciso Calogero, un rarissimo esemplare di Falco Lanario: “atto criminale” | FOTO

Un esemplare di Falco Lanario è stato abbattuto illegalmente a colpi di fucile nelle Marche: il progetto Life Lanner
  • Falco Lanario
    Credit V. Cippitelli Life Lanner
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MeteoWeb

Un rarissimo esemplare di Falco Lanario è stato abbattuto illegalmente a colpi di fucile nelle Marche. L’esemplare è stato ritrovato morto alcuni giorni fa nel comune di Osimo (AN) grazie al suo trasmettitore GPS e, sottoposto ad indagini necroscopiche, è stata confermata l’ipotesi dell’abbattimento con arma da fuoco. Il falco, che era stato denominato Calogero, faceva parte di un programma di reintroduzione nell’ambito del progetto europeo Life Lanner, che si prefigge di incrementare la piccola popolazione di lanario (Falco biarmicus feldeggii) nel Lazio, prevenendo la sua estinzione e promuovendo le condizioni per la dispersione degli individui sul territorio regionale.

Il Lanario è una specie che versa in un gravissimo stato di conservazione e in rapido decremento in tutta Europa. In Italia, un censimento del 2023 promosso dal Life Lanner ha stimato che le coppie nidificanti siano solo 24, distribuite in 36 unità territoriali, la maggior parte localizzate in Sicilia. “L’atto criminale, commesso ai danni di una specie che versa in pessimo stato di conservazione è il nuovo gravissimo episodio della lunga serie di abbattimenti illegali che si registrano nel nostro paese e contro i quali le istituzioni faticano ad agire”, si legge.

Il progetto

Il progetto LIFE18 NAT/IT/000720 Life Lanner, coordinato dall’Ente Monti Cimini – Riserva Naturale Lago di Vico, sarà attivo fino al 2025. È patrocinato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e cofinanziato dalla Commissione Europea tramite il programma Life natura. Sono partner del progetto: Regione Lazio, Direzione Regionale Ambiente, Provincia di Viterbo, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, E-Distribuzione, Associazione Ornis Italica, Associazione Birdlife Malta.

Il progetto Life Lanner si impegna a proteggere e preservare il falco lanario e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della biodiversità e della conservazione di questa specie minacciata di estinzione. Le azioni poste in essere dal Progetto Life Lanner prevedono l’allevamento in cattività e il rilascio in natura dei lanari ma anche la caratterizzazione genetica della specie che è stata completata nel 2023, non soltanto per poterla distinguere in maniera affidabile da specie simili, ma anche e soprattutto per dare un significativo peso alle politiche di conservazione europee. I risultati di tale studio sono stati pubblicati nel dicembre 2023 sulla rivista scientifica internazionale Plos One.

Il progetto è oltre la metà del suo percorso ma ha già ottenuto alcuni risultati notevoli, in particolare per quanto riguarda attività mai svolte prima, come l’allevamento e la nascita di lanari in un centro pubblico, la caratterizzazione genetica della specie e la messa in sicurezza di oltre 360 tralicci elettrici per prevenire l’elettrocuzione. A ciò si aggiunge la riapertura di oltre 70 ettari di pascoli tramite il decespugliamento per ricreare aree aperte per l’alimentazione dei lanari in natura.

La specie

Il Lanario (Falco biarmicus*) è nella lista delle specie elencate dalla Direttiva Europea “Uccelli” come prioritaria per il finanziamento nell’ambito del programma LIFE ed è attualmente classificata a livello italiano come specie vulnerabile. I dati sulla presenza del lanario pubblicati negli ultimi decenni indicano un declino progressivo che richiede interventi straordinari per la protezione delle coppie residue.

Delle cinque sottospecie conosciute, solo una abita in Europa: Falco biarmicus feldeggii, distribuita nell’Europa meridionale e in piccole aree nella regione del Caucaso. L’Italia ospita l’85% dell’intera popolazione riproduttiva europea ed è distribuita nel territorio in modo discontinuo e frammentario e con maggiore concentrazione in Sicilia. Nel 2023 Life Lanner ha coordinato un monitoraggio a livello nazionale promosso dalla Regione Lazio – Direzione Ambiente, nelle 13 regioni che ospitavano storicamente la specie. I risultati hanno riportato la presenza di sole 24 coppie nidificanti.

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