Ue sospende la legge contro la deforestazione: rinvio e modifiche scatenano polemiche

Con il rinvio, le scadenze per le imprese vengono spostate di un anno
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Il Parlamento europeo ha votato oggi per un rinvio di 12 mesi nell’attuazione di una legge che vieta l’importazione di materie prime legate alla deforestazione, adottando anche una serie di emendamenti per modificarne i contenuti. La plenaria, che si è svolta a Bruxelles durante la “mini plenaria” di novembre, ha visto l’approvazione della proposta di rinvio con 371 voti favorevoli, 240 contrari e 30 astenuti. I membri del Parlamento hanno approvato anche alcuni emendamenti presentati dal gruppo del Partito Popolare Europeo (PPE), che includono modifiche sostanziali al regolamento già in vigore dal 29 giugno 2023.

Il regolamento Ue, che era stato approvato definitivamente dal Consiglio Ue nel maggio 2023, impone alle aziende controlli rigorosi per evitare l’immissione sul mercato di prodotti provenienti da aree deforestate. Tuttavia, il voto di oggi ha introdotto una nuova categoria di “Paesi a rischio zero“, a cui potrebbero essere applicati requisiti semplificati. Nonostante i tentativi di mitigare alcune delle misure più rigorose, la proposta di rinvio è passata solo grazie al sostegno del PPE, dei Conservatori dell’ECR e dell’estrema destra, creando una “maggioranza Venezuela“, definita così per il suo carattere nettamente di destra.

Il mese scorso, la Commissione Europea aveva annunciato l’intenzione di ritardare l’attuazione della legge di un anno, fissando come nuova data limite dicembre 2025, in seguito alle forti opposizioni internazionali, tra cui quelle di Stati Uniti, Brasile e Malesia. Gli emendamenti, approvati con una maggioranza esigua, non solo prevedono il rinvio della legge, ma introducono anche modifiche significative. In particolare, la creazione della categoria dei Paesi “a rischio zero” ha sollevato preoccupazioni in merito alla possibilità che alcuni Paesi possano esportare nell’Ue senza i controlli imposti ad altri Paesi.

Nel contesto della discussione, è emerso anche un problema tecnico: alcune apparecchiature di voto elettronico non funzionavano correttamente, costringendo il presidente del Parlamento, Roberta Metsola, a ritardare il voto per garantire il corretto funzionamento delle procedure di voto. Nonostante le richieste da parte di alcuni membri, come il capogruppo dei Liberali di Renew, Valérie Hayer, di ripetere il voto, la presidente ha deciso di non accogliere tali richieste, sebbene una formale domanda di ripetizione sia stata avanzata.

Il PPE, in una mossa strategica, ha ritirato sei dei quindici emendamenti inizialmente proposti, quelli che avrebbero potuto indebolire drasticamente il regolamento, come quelli che avrebbero introdotto esenzioni per il commercio e rimosso misure vincolanti per certe categorie di imprese. Secondo fonti di Renew, questa decisione sarebbe stata il risultato di un accordo tra i negoziatori del PPE e quelli dei Liberali, i quali avrebbero promesso di non votare contro la risoluzione finale in cambio del ritiro di tali emendamenti.

Il regolamento impone infatti un “dovere di diligenza” per tutti gli operatori che immettono sul mercato Ue materie prime come olio di palma, prodotti bovini, legno, caffè, cacao, gomma e soia, garantendo che questi prodotti non provengano da terreni deforestati. La normativa si applica anche a prodotti derivati, come cioccolato, mobili, carta stampata e prodotti per l’igiene personale contenenti olio di palma.

Con il rinvio, le scadenze per le imprese vengono spostate di un anno. La Commissione, infatti, ha proposto che le nuove scadenze siano fissate per la fine del 2025 per le imprese di grandi e medie dimensioni, e per metà del 2026 per le piccole e micro imprese. La Commissione ha ribadito che non intende modificare alcuna norma sostanziale del regolamento, ma piuttosto rendere l’applicazione delle norme più agevole per gli operatori di mercato.

Nel frattempo, la Commissione e il Parlamento dovranno ora cercare un accordo con il Consiglio, con l’obiettivo di trovare una soluzione condivisa prima della scadenza delle attuali disposizioni.

In merito alla revisione del regolamento, il co-presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia, ha dichiarato: “L’approvazione della revisione del regolamento sulla deforestazione approvato oggi dal Parlamento Ue, consente di migliorare il testo iniziale depurandolo dagli eccessi e dagli estremismi di cui lo avevano caricato le sinistre. Si è raggiunto il giusto compromesso tra tutela della natura e sostenibilità economica e sociale, per combattere i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità prevenendo la deforestazione legata al consumo nell’Ue di prodotti provenienti da ogni parte nel mondo“.

Procaccini ha poi aggiunto: “Ha vinto l’approccio pragmatico del centrodestra a difesa della conservazione dell’ambiente, mentre le sinistre escono sconfitte pur di difendere i loro preconcetti. Posticipando di un anno l’applicazione del regolamento, si è inoltre consentito alle aziende che importano alcune materie prime nell’Ue, che devono dimostrare che questi prodotti sono ‘esenti da deforestazione’, di allinearsi alle prescrizioni così da evitare perturbazioni nella catena di approvvigionamento“.

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