L’immagine satellitare scattata alle 12:40 del 1° novembre 2024 mostra la temperatura superficiale del mare (SST) attraverso un suggestivo utilizzo di falsi colori. Grazie al satellite AQUA-MODIS della NASA, che da decenni offre un prezioso contributo nell’osservazione terrestre, è possibile ottenere immagini come questa, fondamentali per lo studio del clima e dei fenomeni atmosferici.
La rappresentazione evidenzia temperature che oscillano tra i 20 e i 25 gradi, come indicato dalla scala cromatica che varia dal verde al rosso. Per il periodo, queste temperature risultano eccezionalmente elevate, superando di oltre un grado la media storica, una deviazione che si inserisce nel quadro di un clima in evoluzione, dove la “normalità” stessa si sta gradualmente ridefinendo. Particolarmente rilevanti appaiono i valori registrati nel basso Tirreno e nel Canale di Sicilia, che si configurano come veri e propri serbatoi di calore. Questi bacini, in presenza di un fronte freddo, possono rilasciare energia rapidamente, favorendo la formazione di eventi atmosferici intensi e potenzialmente estremi.
L’immagine è inoltre caratterizzata da un’assenza quasi totale di copertura nuvolosa, segno dell’alta pressione che dominava il Mediterraneo in quei giorni. Questo stesso sistema anticiclonico, privo di nubi, ha contribuito agli effetti devastanti dell’alluvione di Valencia del 29 ottobre. La sua funzione di blocco ha impedito al fronte freddo di attraversare il Mediterraneo, costringendolo a stazionare nella stessa area per un periodo prolungato. Tale configurazione ha intensificato le precipitazioni, producendo gli effetti drammatici che abbiamo osservato.
La tecnica utilizzata per la determinazione delle SST si basa sulla rilevazione delle radiazioni infrarosse, una banda elettromagnetica che non penetra attraverso le nubi. Questo spiega perché le immagini satellitari risultano particolarmente nitide in assenza di copertura nuvolosa, come nel caso dell’alta pressione documentata. Situazioni come queste offrono non solo un affascinante sguardo sulle dinamiche atmosferiche, ma sottolineano anche il ruolo cruciale delle temperature superficiali del mare come elemento chiave nel generare e alimentare fenomeni meteorologici estremi.