Il governatore della Comunità Valenciana, Carlos Mazon, del Partito Popolare, il 29 ottobre scorso, mentre la Dana stava inondando la provincia valenciana, arrivò al centro operativo delle emergenze (Cecopi), intorno alle 19:00 dopo “un pranzo di lavoro privato” durato quattro ore con la giornalista Maribel Vilaplana per offrirle la direzione della televisione regionale “A Punt”. Lo segnalano varie fonti al corrente citate dai media iberici, fra i quali l’agenzia Efe ed El Pais. Alle 18:00 le piogge torrenziali – per cui l’agenzia meteorologica statale Amet dodici ore prima, alle 7:30, aveva rinnovato l’allarme rosso – avevano già travolto interi comuni. Come quello di Utiel, colpito dalle inondazioni della Dana già dal mattino e il cui sindaco, Ricardo Gabaldon, aveva chiesto l’intervento dell’esercito.
Il bilancio globale è ad oggi è di 223 vittime e almeno 78 dispersi nei 70 municipi sferzati dalla catastrofe. Come è noto, soltanto alle 20:13 di quel fatidico martedì il Cecopi attivò il sistema ‘Es-Alert’ per avvisare con messaggi sms sui telefoni la popolazione dell’allarme meteo per condizioni estreme, quando intere località erano già state travolte dal tsunami di fango per le esondazioni di fiumi e torrenti.
I dettagli sull’allarme
Il governo regionale sottovalutò l’allarme dell’Amet, tanto che alle 12:30 dello stesso 29 ottobre il governatore Mazon, che mantenne la sua agenda per poi restare irreperibile dalle 14:30 alle 19:00, assicurava ai media: “secondo la previsione, il temporale si sta spostando verso la Serrania di Cuenca, per cui si attende che intorno alle 18 diminuisca di intensità sul resto della Comunità Valenziana”.
La protesta
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza oggi a Valencia per protestare contro la cattiva gestione della ‘Dana‘, chiedendo le dimissioni del governatore della Comunità Valenziana, Carlos Mazòn. La protesta, convocata da una cinquantina di enti e organizzazioni sociali, si svolge in maniera pacifica. Decine di cartelli dei manifestanti attribuiscono al presidente della regione, Carlos Mazon, del Partito Popolare (alleato con l’estrema destra di Vox), la responsabilità della mala gestione delle alluvioni, prima per i ritardi nel lanciare l’allarme alla popolazione e poi per la caotica gestione dell’emergenza.
La marcia si è svolta inizialmente in silenzio per decisione dei promotori, in memoria delle vittime dell’alluvione, poi dal corteo si sono levati slogan contro Mazon. A margine della protesta sono state portate decine di paia di scarpe sporche di fango davanti alla sede del governo della Regione.