Un nuovo studio ha rivelato come le fluttuazioni climatiche su scala decennale influenzino la capacità dei modelli climatici di simulare la frequenza dei cicloni tropicali in risposta agli eventi El Niño-Oscillazione meridionale (ENSO). Questa scoperta offre una migliore comprensione della genesi dei cicloni tropicali e presenta un modo per migliorare l’accuratezza delle previsioni decennali sui cicloni, uno strumento essenziale per preparare le comunità agli impatti delle tempeste.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Climate Dynamics, è stato condotto da ricercatori dell’Institute of Atmospheric Physics (IAP) presso la Chinese Academy of Sciences (CAS). Guidata dallo studente di dottorato Zhang Tingyu sotto la guida del Prof. Zhou Tianjun, la ricerca esamina specificamente come la variabilità climatica interna influenzi la frequenza della genesi dei cicloni tropicali (TCGF) e la sua relazione con l’ENSO, concentrandosi sui pattern decennali che possono portare a differenze nei risultati dei modelli climatici.
In genere, le valutazioni dei modelli climatici si sono basate su simulazioni singole, che combinano variabilità interna con bias del modello e talvolta portano a rappresentazioni imprecise della TCGF. Questo studio, tuttavia, sfrutta il grande ensemble (LE) FGOALS-g3, un potente modello con 110 membri sviluppato da IAP/CAS. Analizzando un ensemble di simulazioni in identiche condizioni di forzatura climatica con diverse perturbazioni iniziali, i ricercatori sono stati in grado di separare la variabilità decennale interna dal bias del modello e concentrarsi sul suo ruolo nell’influenzare l’attività ciclonica.
“È stato dimostrato che la variabilità interna svolge un ruolo significativo nel determinare quanto bene i modelli replicano il collegamento osservato tra ENSO e frequenza dei cicloni tropicali”, ha spiegato l’autore principale Zhang Tingyu. “Quando abbiamo confrontato diversi membri dell’ensemble, abbiamo osservato che alcuni catturano accuratamente la nota relazione ENSO-ciclone, sottolineando l’impatto della variabilità decennale interna”.
In questo studio sono state usate due metriche comunemente utilizzate (o genesis potential indices (GPI)): l’Emanuel e Nolan GPI (EGPI), che include fattori termodinamici, e il Wang e Murakami dynamic GPI (DGPI), che enfatizza le influenze dinamiche. Lo studio ha scoperto che il modello FGOALS-g3 LE funziona bene nel catturare l’attività ciclonica influenzata da ENSO tramite l’EGPI.
I risultati hanno anche evidenziato il ruolo della modalità di variabilità decennale del Pacifico tropicale (TPDV) nella modulazione del wind shear verticale, un fattore critico nell’attività ciclonica del Pacifico settentrionale occidentale. Ciò suggerisce che catturare accuratamente i pattern di variabilità decennale è fondamentale per modellare le relazioni cicloni-ENSO.
“I nostri risultati sottolineano l’importanza di tenere conto della variabilità decennale e di utilizzare metodi multipli per tracciare la formazione dei cicloni nei modelli climatici, che sono passaggi necessari per migliorare la previsione climatica correlata ai cicloni”, ha osservato il Prof. Zhou Tianjun, autore corrispondente dello studio.
Dimostrando il valore delle simulazioni su grandi ensemble, questo studio offre spunti preziosi per migliorare i modelli climatici al fine di prevedere meglio la genesi dei cicloni tropicali nel contesto di condizioni climatiche mutevoli.