Il 10 dicembre 1938 Enrico Fermi riceve il Premio Nobel per la Fisica, un riconoscimento che sancisce il suo straordinario contributo alla scienza. Fermi, uno dei più grandi fisici del XX secolo, viene premiato per il suo lavoro pionieristico nella fisica nucleare e per lo sviluppo della teoria che descrive il comportamento dei neutroni lenti, fondamentali per il progresso della fisica delle particelle.
Nel 1934 Fermi e il suo team avevano scoperto che i neutroni lenti potevano essere usati per indurre la fissione nucleare, una scoperta che avrebbe avuto implicazioni fondamentali per la successiva realizzazione delle reazioni nucleari controllate e, in ultima analisi, per lo sviluppo delle armi nucleari. Questi esperimenti posero le basi per la nascita della fisica nucleare moderna, portando alla costruzione dei primi reattori nucleari e al progetto Manhattan durante la II Guerra Mondiale.
La carriera di Fermi, che aveva lasciato l’Italia nel 1938 a causa delle leggi razziali, è un simbolo di coraggio intellettuale e scientifico. Il suo lavoro non solo ha arricchito la fisica teorica, ma ha anche avuto un impatto pratico sullo sviluppo della tecnologia nucleare. Il Premio Nobel per la Fisica fu, quindi, il giusto riconoscimento per una vita dedicata alla ricerca scientifica.