L’atmosfera di Marte, pur essendo estremamente rarefatta, continua a rivelare misteri affascinanti per gli scienziati. Recenti studi condotti da un team di ricerca russo, utilizzando il complesso spettrometrico ACS a bordo dell’orbiter TGO della missione ExoMars, hanno portato a una scoperta sorprendente: l’acido cloridrico (HCl) nell’atmosfera marziana sembra essere distrutto rapidamente, e a farlo sarebbero le particelle di ghiaccio d’acqua.
Scoperto nel 2020, l’HCl era una presenza misteriosa nell’atmosfera di Marte, sebbene la sua concentrazione fosse variabile e talvolta quasi inesistente. Il motivo di queste fluttuazioni non era chiaro, poiché le molecole di HCl dovrebbero permanere nell’atmosfera per mesi, ma i dati mostrano che la loro durata è molto più breve. In particolare, i ricercatori hanno suggerito che il ghiaccio d’acqua, ben noto per la sua capacità di assorbire molecole di HCl nella stratosfera terrestre, potrebbe essere il responsabile di questa rapida decomposizione.
L’ipotesi è stata testata grazie a misurazioni simultanee di HCl e ghiaccio d’acqua nell’atmosfera marziana, che hanno rivelato una correlazione inversa tra le due sostanze. I risultati indicano che in alcune altitudini, dove si forma ghiaccio d’acqua, le concentrazioni di HCl erano drasticamente ridotte. Questo fenomeno, che ha portato alla definizione di “buche di ghiaccio”, suggerisce che il ghiaccio d’acqua, formando vere e proprie “colonne” di ghiaccio, possa intrappolare rapidamente le molecole di HCl.
I ricercatori hanno anche stimato che, a causa di questo processo, la “vita” dell’HCl nell’atmosfera marziana è ridotta da mesi a sole poche ore, un cambiamento che potrebbe avere implicazioni significative per la comprensione della chimica atmosferica di Marte. Ulteriori studi, sia teorici che sperimentali, sono necessari per chiarire completamente questo processo e identificare eventuali altre cause di distruzione dell’HCl.