Arrivano nuovi aggiornamenti sulla devastazione causata dal ciclone Chido in Mozambico e nell’arcipelago di Mayotte. In Mozambico, almeno 75 persone hanno perso la vita a causa della tempesta, secondo un nuovo bilancio delle vittime pubblicato oggi dalle autorità. Dopo aver attraversato l’Oceano Indiano, dove ha devastato il piccolo arcipelago francese di Mayotte, il ciclone si è abbattuto domenica su questo stato, uno dei più poveri del mondo, ferendo quasi 800 persone, soprattutto nella provincia settentrionale di Cabo Delgado. Nelle aree lasciate in ginocchio dal ciclone, dove le raffiche di vento hanno raggiunto i 260km/h, sono state colpite quasi 330.000 persone, secondo le autorità, che hanno dichiarato due giorni di lutto nazionale a partire da oggi.
In risposta ai danni nel Paese, dove quasi 40.000 case sono state completamente distrutte, l’Unione Europea ha annunciato che fornirà 900.000 euro di “aiuti di emergenza” per fornire “riparo”, “acqua” e “assistenza sanitaria” alle comunità colpite. “Cinque voli di trasporto aereo umanitario forniranno 60 tonnellate di aiuti d’emergenza, tra cui materiali di ricovero, dalle scorte dell’UE a Nairobi a Pemba, Cabo Delgado”, ha dichiarato.
Mayotte
È salito a 35 morti e 2.432 feriti, tra cui 67 gravi, il bilancio del ciclone Chido a Mayotte. Lo ha reso noto il Ministero degli Interni francese in un comunicato. Il precedente bilancio parlava di 31 morti. “Sono state curate 67 persone gravemente ferite e 2.432 feriti lievi”, aggiunge il Ministero. Queste sono le cifre ufficiali ma, data la portata della devastazione, si teme che le vittime possano essere centinaia, se non addirittura migliaia. La pratica musulmana di seppellire i corpi entro 24 ore dalla morte renderà difficile fornire una stima attendibile delle vittime del disastro.
“Ci sono dei comuni che hanno perso tre quarti delle scuole”, altre zone hanno scuole “attualmente occupate da persone che non hanno più un tetto”, ha dichiarato il Presidente francese Emmanuel Macron, in visita sull’isola, evocando tra l’altro l’ipotesi di scolarizzazione temporanea “su un altro territorio” per gli alunni rimasti al momento senza mura scolastiche. Dopo le devastazioni causate dal ciclone Chido a Mayotte, lo Stato “non potrà riaprire tutte le scuole il 13 gennaio”, ha detto Macron intervistato da diversi media locali, Mayotte Premère e Kwezi Tv.
Macron ha promesso che “tutte le case saranno nuovamente collegate” all’acqua a partire da domani. “Non potremo utilizzare l’acqua al 100%, ma da domani riorganizzeremo le torri idriche”, ha affermato il Presidente.