La biodiversità globale è fortemente a rischio a causa dei cambiamenti climatici, che spingono molte specie marine e terrestri a migrare verso habitat più adatti alla loro sopravvivenza. Nonostante ciò, le risposte delle specie d’acqua dolce a queste variazioni non sono state ancora del tutto esplorate. Ora, secondo un nuovo studio, i pesci d’acqua dolce che vivono vicino ai poli, come il salmone atlantico, stanno prosperando a causa del riscaldamento globale. Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Università di Bristol e pubblicato su PNAS.
“Una risposta biologica comune al riscaldamento climatico negli habitat marini e terrestri – ha spiegato Martin Genner, coautore dello studio – è che le popolazioni aumentano al polo degli areali delle specie, poiché si generano nuovi ambienti, e le popolazioni diminuiscono all’equatore degli areali delle specie, poiché le condizioni diventano troppo calde”.
Per determinare l’impatto del riscaldamento globale sui pesci d’acqua dolce, i ricercatori hanno confrontato i dati sull’abbondanza di oltre 600 specie fluviali, raccolti dal 1958 al 2019, con i dati sulle temperature relative allo stesso periodo. Hanno così scoperto che in tutte le aree campionate, le acque si sono riscaldate di 0,21°C per decennio, generando cambiamenti nelle popolazioni dei pesci. Le tendenze osservate sono coerenti con gli schemi previsti dal riscaldamento globale, con un calo di abbondanza nelle specie che vivono verso l’Equatore e un aumento in quelle vicino ai poli. Le variazioni sono state più evidenti nelle specie di grandi dimensioni, in quelle che si trovano all’apice della catena alimentare, che hanno una distribuzione ampia o che mostrano comportamenti migratori fiume-mare. Tra queste specie rientrano, ad esempio, la trota fario, il persico europeo e il luccio settentrionale.
“Questi risultati – sottolinea Genner – indicano che il riscaldamento previsto per il futuro porterà probabilmente a cambiamenti diffusi nella struttura delle comunità fluviali, compresi i cali di abbondanza ai margini della distribuzione delle specie”.
L’obiettivo dei ricercatori è ora quello di comprendere meglio l’impatto dei cambiamenti climatici sulle dimensioni delle popolazioni ittiche d’acqua dolce, considerando anche altri possibili fattori di stress, come l’inquinamento, la modifica degli habitat e la pesca. “Il nostro studio – affermano – ha dimostrato come il riscaldamento delle acque abbia un impatto sui pesci di fiume d’acqua dolce, che sono ricchi di biodiversità e tradizionalmente importanti per le culture di tutto il mondo. Ci auguriamo che il modo in cui il cambiamento climatico può influire sui pesci d’acqua dolce possa portare ad azioni positive per consentirne la conservazione e l’uso sostenibile”.