Criptovalute, dietrofront dalla manovra: la decisione sull’aliquota

L'aliquota dell'imposta sostitutiva sulle plusvalenze e sugli altri redditi delle criptovalute resta al 26% contro il rialzo al 42% inizialmente indicato
MeteoWeb

Dietrofront del governo sulla stretta fiscale su Bitcoin e simili. Secondo un emendamento dell’esecutivo alla manovra contenuto in una bozza in circolazione, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze e sugli altri redditi delle criptovalute resta al 26% contro il rialzo al 42% inizialmente indicato nello schema del governo. “L’avevamo promesso e l’impegno è stato portato a termine: giù le tasse sulle criptovalute“. Lo dichiara il deputato della Lega e capogruppo in commissione Finanze, Giulio Centemero. “Grazie all’intervento della Lega, infatti, la tassazione è stata rivista sensibilmente al ribasso rispetto all’impianto iniziale previsto dalla legge di bilancio. L’aliquota sulle plusvalenze e gli altri proventi realizzati con il rimborso o la cessione di cripto-attività non salirà più dal 26% al 42%.

Nel 2025, infatti, a fronte della rimozione della no tax area a 2.000 euro, resterà l’aliquota del 26%. Poi, dal 2026, l’aliquota passerà al 33%, ben nove punti percentuali in meno rispetto all’incremento iniziale: la curva, quindi, sarà decisamente meno crescente. Ringrazio il ministro Giorgetti e il sottosegretario Freni per essere riusciti ad individuare una soluzione equilibrata e di buonsenso, a tutela di un mercato importante e in crescita come è quello delle cripto, che anche in Italia sta registrando un forte sviluppo in termini di investimenti e di adesioni. Un ringraziamento particolare va a Matteo Salvini, che fin da subito si è fatto portavoce della necessità di intervenire per salvaguardare un mercato che tutto è tranne che la piazza del malaffare: al contrario chi investe nelle criptovalute è soggetto a regole di trasparenza, come è giusto e doveroso che sia, ma allo stesso tempo non può e non deve essere vessato. Un aumento eccessivo e repentino della tassazione, infatti, avrebbe favorito il ‘nero’ e il sommerso.

Con l’emendamento alla manovra diamo una risposta concreta e fortemente auspicata anche dagli operatori del settore e dalle associazioni di categoria che sono stati preziosi nel fornire indicazioni e suggerimenti utili per arrivare alla soluzione finale. Lavoreremo nel corso dell’anno per migliorare ulteriormente la situazione. Promessa mantenuta: meno tasse, più investimenti. La Lega, come sempre, c’è”.

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