Guerra Ucraina, il punto di Putin: “ci avviciniamo ai nostri obiettivi”

Ucraina, Putin sfida l’Occidente nella conferenza di fine anno: “impossibile intercettare il missile Oreshnik”
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La situazione nella guerra in Ucraina sta cambiando “drasticamente” e la Russia si avvicina al raggiungimento dei suoi “obiettivi prioritari“. Lo ha detto il Presidente Vladimir Putin nella sua conferenza stampa di fine anno. “Lungo tutta la linea del fronte si stanno verificando avanzamenti, i combattenti russi stanno riconquistando chilometri quadrati di territorio ogni giorno”, ha detto, “le capacità delle forze armate stanno aumentando”, “tutti combattono, nel senso letterale della parola, eroicamente, e in questo momento auguriamo a tutti, sia a quelli che combattono nella regione di Kursk che a quelli che combattono lungo tutta la linea del fronte, buona fortuna, con la vittoria e il ritorno a casa”.

I combattenti russi elimineranno completamente le Forze armate dell’Ucraina dal territorio della regione di Kursk, ha affermato Putin. “I ragazzi stanno combattendo, c’è una battaglia in corso in questo momento. Non è chiaro perché, non aveva alcun senso militare per le Forze armate ucraine (nella regione di Kursk) entrare o resistere lì, gettando al massacro i loro migliori gruppi e unità d’assalto. Tuttavia, questo sta accadendo. Li metteremo assolutamente al tappeto. Lo faremo assolutamente. Non può essere altrimenti“, ha detto il capo di Stato. Nella regione di Kursk sono stati distrutti più mezzi corazzati ucraini che in qualsiasi altra zona di guerra nell’ultimo anno, ha aggiunto.

Putin ha affermato che le truppe ucraine saranno costrette a lasciare la regione russa di Kursk, ma non ha voluto indicare una data esatta per la conclusione dell’operazione. “Non voglio indicare una data esatta, perché in tal caso le truppe si sentirebbero costrette ad accelerare le operazioni, a rischio di perdite maggiori”, ha affermato Putin, rispondendo durante la conferenza stampa di fine anno a una donna che telefonava in diretta da un rifugio nella regione di Kursk.

Putin pronto a “duello” missilistico con gli USA

Durante la conferenza stampa di fine anno, il Presidente Vladimir Putin ha detto che tutti i Paesi della NATO sono in guerra con la Russia, ma che la prontezza al combattimento dell’esercito russo è ai massimi livelli del mondo. Putin si dice pronto a un “duello” con gli Stati Uniti per dimostrare come il nuovo missile balistico ipersonico Oreshnik della Russia sia in grado di sconfiggere qualsiasi sistema di difesa americano.  Affrontando lo scetticismo dell’Occidente sulle reali capacità dell’Oreshnik, il Presidente russo ha proposto una sfida: selezionare un obiettivo designato da proteggere con missili statunitensi e colpire con il missile russo. L’Occidente “scelga un obiettivo a Kiev che la Russia deve colpire con l’Oreshnik e concentri lì i sistemi di difesa aerea per intercettarlo. Non vi è alcuna possibilità di abbattere o distruggere facilmente l’Oreshnik, ha sottolineato il leader russo. “Siamo pronti per un simile esperimento”.

La Russia ha lanciato per la prima volta il missile Oreshnik sulla città ucraina di Dnipro il 21 novembre, in quella che Putin ha definito una risposta al primo utilizzo da parte dell’Ucraina di missili balistici Atacms statunitensi e Storm Shadows britannici per colpire il territorio russo con il via libera dell’Occidente. Fonti statunitensi e britanniche hanno valutato all’epoca che il missile lanciato su Dnipro non fosse altro che un missile balistico a raggio intermedio (IRBM) sperimentale con capacità nucleare, che ha una gittata teorica inferiore a 5.500km, sufficiente per raggiungere l’Europa dalla Russia sudoccidentale, ma non gli Stati Uniti.

Putin: “non so se l’Occidente ha capito i cambiamenti nella dottrina nucleare”

Vladimir Putin ignora se l’Occidente abbia compreso correttamente i recenti cambiamenti nella dottrina nucleare della Federazione Russa. “Non so come l’abbiano capito. Dovete chiederlo a loro”, ha detto il Presidente, rispondendo alla domanda se l’Occidente abbia compreso correttamente il segnale della Russia di aver recentemente cambiato la sua dottrina nucleare.

Putin: “noi pronti a negoziati e compromessi, Kiev no”

La Russia è pronta per “negoziati” e “compromessi“, ma il governo ucraino finora si rifiuta di farlo, ha dichiarato Putin. “La politica è l’arte del compromesso e noi abbiamo sempre detto che siamo pronti ai negoziati e ai compromessi. È solo che l’altra parte (il governo di Kiev, ndr) si è rifiutata di negoziare, ma noi siamo sempre pronti“, ha affermato il leader russo. La Russia è pronta “a condurre un dialogo senza precondizioni” con l’Ucraina “ma sulla base” di quello che lui chiama “il processo negoziale di Istanbul del 2022″ e “sulla base della realtà che sta prendendo forma sul campo oggi”.

La Russia è pronta a firmare accordi di pace con qualsiasi autorità legittima in Ucraina, persino con Volodymyr Zelensky, ma le attuali autorità di Kiev non sono legittime, ha dichiarato Putin. “Se ci saranno elezioni, se qualcuno diventerà legittimo, parleremo con tutti, incluso Zelensky. Se l’Ucraina vuole davvero intraprendere il cammino verso una soluzione pacifica, può certamente farlo. Ma possiamo firmare (accordi di pace) solo con chi è legittimo. E la Rada (il Parlamento ucraino) e il Presidente della Rada sono legittimi”, ha affermato il Presidente russo.

Putin: “da Kiev attacchi terroristici mai condannati dall’Occidente”

L’Ucraina ha ripetutamente compiuto attacchi terroristici contro i russi, inclusi giornalisti, ma l’Occidente non li ha mai condannati, ha detto ancora il Presidente. Per Putin, “il regime di Kiev ha ripetutamente commesso crimini terroristici, attacchi terroristici contro molti cittadini della Russia. Questo vale ora per Kursk, per la regione di Kursk, dove sparano contro i civili, e per altri territori della Russia. Hanno ucciso giornalisti, i vostri colleghi, e commesso atti terroristici contro i giornalisti. Non abbiamo mai sentito, non mi riferisco a voi personalmente, ma non abbiamo mai sentito parole di condanna di tali attacchi terroristici dal corpo giornalistico occidentale. Vi sono grato almeno per aver ricordato questo“, ha detto in risposta a una domanda di un giornalista americano.

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