Il cambiamento climatico potrebbe portare all’estinzione fino a un terzo delle specie viventi sulla Terra. Questo è il risultato allarmante di uno studio condotto da Mark Urban, della University of Connecticut, e pubblicato sulla rivista Science. “Si prevede che il cambiamento climatico – spiega Urban – causerà cambiamenti irreversibili alla biodiversità, ma la previsione di tali rischi rimane incerta. Ho messo insieme 485 studi e più di 5 milioni di proiezioni per produrre una valutazione globale quantitativa delle estinzioni dovute al cambiamento climatico. Questa meta-analisi suggerisce che le estinzioni accelereranno rapidamente se le temperature globali supereranno 1,5°C“.
L’analisi di Urban rappresenta un passo avanti rispetto alle valutazioni precedenti, grazie all’inclusione di un numero triplicato di studi e all’uso di approcci di modellazione avanzati che considerano la sensibilità e l’adattabilità delle specie al cambiamento climatico. Secondo i suoi risultati, con l’attuale riscaldamento globale di 1,3°C rispetto ai livelli preindustriali, circa l’1,6% delle specie è a rischio di estinzione. Se le temperature raggiungeranno i 1,5°C, obiettivo fissato dall’Accordo di Parigi, i rischi di estinzione aumenteranno all’1,8%. Con un ulteriore innalzamento a 2°C, i rischi saliranno al 2,7%.
L’analisi prevede che se gli attuali obiettivi di emissione vengono rispettati, portando a un aumento delle temperature di 2,7°C, una specie su 20 sarà minacciata. Al di là di questi livelli, i rischi aumentano drammaticamente: 14,9% di estinzioni a 4,3°C e 29,7% a 5,4°C. Le specie più vulnerabili includono gli anfibi, le specie degli ecosistemi montani, insulari e di acqua dolce, nonché quelle che abitano il Sud America, l’Australia e la Nuova Zelanda.
“Il cambiamento climatico – conclude Urban – ha contribuito a una quota crescente delle estinzioni globali osservate dal 1970. Oltre a limitare i gas serra, individuare quali specie proteggere per prime sarà fondamentale per preservare la biodiversità fino a quando il cambiamento climatico antropogenico non verrà fermato e invertito.”
La ricerca, che evidenzia l’urgenza di agire per fermare il riscaldamento globale, sottolinea anche l’importanza di un approccio mirato alla protezione delle specie più vulnerabili, affinché la biodiversità possa essere salvaguardata prima che sia troppo tardi.