Il maltempo in atto dal weekend sta provocando danni in Trentino. Nella serata di domenica 8 dicembre, un’imponente frana ha interessato la località Ischia di Mezzocorona. Attorno alle 22.20, diverse persone hanno segnalato un forte boato provenire dalla zona del castello di San Gottardo. La quantità di materiale franato sovrastava i ruderi del castello ed è stata rilevata in oltre 300 metri cubi. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco volontari di Mezzocorona e Mezzolombardo che hanno illuminato l’area con le fotoelettriche e il Corpo permanente di Trento, che ha compiuto un sorvolo con i droni per monitorare la zona. Il Servizio Geologico della Provincia ha eseguito le prime valutazioni nella notte, mentre in mattinata è stato compiuto un sorvolo con il Nucleo elicotteri per avere maggiore contezza dell’accaduto.
Il vallotomo ha evitato danni più gravi
Fattore cruciale per la protezione della comunità – evidenzia la Provincia autonoma di Trento – è stato l’efficace funzionamento del vallotomo realizzato nel 2022 a seguito di una frana avvenuta nel 2021. L’opera ha trattenuto gran parte del materiale franato, evitando danni più gravi e ulteriori rischi per la popolazione. Il vallotomo – opera di mitigazione del rischio – ha limitato la dispersione dei detriti. I blocchi di roccia si sono infatti concentrati nella zona delimitata dal sistema di contenimento. L’impianto di protezione ha dunque evitato che il materiale franato proseguisse lungo il versante e raggiungesse le aree agricole.
L’indicazione fornita dal Servizio Geologico al Comune di Mezzocorona è stata di eseguire un intervento di manutenzione per verificare eventuali danneggiamenti della struttura di difesa e rimuovere il materiale accumulato nel vallo, per garantire l’efficienza del sistema.
Interdetto l’accesso al castello di San Gottardo
L’accesso al castello di San Gottardo rimane interdetto al pubblico per motivi di sicurezza a causa del rischio di crolli o caduta di detriti. Realizzato in una fenditura della parete rocciosa, il castello rappresenta uno dei più suggestivi esempi di costruzione medievale dell’arco alpino per la sua particolare posizione.