Su oltre sette tavole italiane su dieci (71%) sarà una vigilia di Natale all’insegna del pesce, con una tradizione del “mangiare di magro” che resiste nelle cucine lungo lo Stivale, grazie anche all’impegno della flotta peschereccia nazionale, nonostante i danni causati dai cambiamenti climatici e dall’aumento dei costi di produzione. Ad affermarlo è un’analisi di Coldiretti/Ixe’ diffusa in vista del 24 dicembre, che prevede l’astinenza dal consumo di carne, la quale sarà comunque presente in una casa su cinque (22%), mentre solo una ristretta minoranza (2%) si indirizzerà verso piatti integralmente vegetariani o vegani.
Sulle tavole natalizie – ricorda Coldiretti -, il pesce italiano è ampiamente rappresentato, con varietà come alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie. Una ridotta minoranza, rispettivamente l’11% e il 14%, proporrà anche ostriche e caviale, grazie anche alla crescita della produzione Made in Italy. Basti dire che le esportazioni di caviale nel 2023 sono state pari a quasi 22 milioni di euro in valore.
I consigli per un menù low cost
L’ampia varietà del pesce a disposizione consente anche di preparare menù low cost per la vigilia coniugando la necessità di risparmiare qualcosa senza rinunciare al gusto. I cuochi pescatori di Campagna Amica hanno elaborato una proposta da 30/35 euro per 4 persone che comprende spaghetti con battuto di alici, zuppa di pesce (triglie, gamberi bianchi, canocchie di mare, pesce azzurro) e frittura di paranza. Ma il mare tricolore e la tradizione della cucina marinara offrono anche tante altre ricette per tutte le tasche, dal polpo con patate ai gamberi agli agrumi, dalla Calamarata (pasta) alla Spigola ripiena di broccolo romano in crosta, dal capitone alla brace in salsa al calamaro ripieno. La scelta di pesce locale a “filiera corta” – sottolinea Coldiretti Pesca – non solo garantisce freschezza e qualità, ma supporta anche un settore, quello della pesca e dell’acquacoltura, che coinvolge circa 12.000 imbarcazioni.
Proprio durante le festività natalizie, tra vigilia e San Silvestro, si registra il picco massimo dei consumi di pesce che in Italia è di circa 30 chilogrammi pro capite all’anno, superando la media europea (25 kg) e quella mondiale (20 kg). La classifica delle principali produzioni ittiche vede in testa le alici, seguite da sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, vongole, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli.
Come evitare le “trappole commerciali”
Per evitare di incorrere in trappole commerciali, considerando che la maggior parte dei pesci in vendita proviene dall’estero, Coldiretti Pesca consiglia di controllare sempre l’etichetta esposta al banco del pesce. L’etichetta deve riportare informazioni precise sul metodo di produzione (ad esempio, “pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato…”), sul tipo di attrezzo usato per la cattura e sulla zona di pesca o di produzione (come Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, magari anche con una mappa o un disegno). Per il pesce congelato, è obbligatorio indicare la data di congelamento e, nel caso di prodotti decongelati, l’etichetta deve riportare la dicitura “decongelato”.