In occasione del 25° anniversario dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), è stata presentata la nuova Carta della Sismicità che illustra i terremoti verificatisi in Italia e nelle aree limitrofe dal 1999 al 2024. La mappa, che include oltre 72mila eventi con magnitudo pari o superiore a 2.0, evidenzia come la maggior parte dei terremoti sia concentrata lungo la catena appenninica e in particolari aree sismiche come la Calabria e la Sicilia. Nonostante l’elevato numero di eventi, la mappa mostra una bassa densità di terremoti forti: infatti, solo 72 eventi hanno raggiunto magnitudo pari o superiore a 5.0, e solo 3 eventi hanno superato magnitudo 6.0.
Commentando la nuova mappa e focalizzando l’attenzione sullo Stretto di Messina, il geologo Bruno Copat ha sottolineato la contraddizione tra la classificazione ad “alta sismicità” e il numero ridotto di eventi sismici nell’area: “È di singolare interesse il particolare, ingrandito di scala, nell’area, dello Stretto di Messina, descritta in questi ultimi decenni area ad alta sismicità“.