Piante simili svolgono funzioni diverse nell’ecosistema

"Nelle foreste con una diversità filogenetica così elevata, ci aspetteremmo anche di trovare un'elevata diversità funzionale"
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Una scoperta che ha sorpreso il mondo scientifico ha messo in discussione una delle convinzioni più consolidate sulla biodiversità: alcune specie vegetali, pur essendo strettamente correlate tra loro, svolgono funzioni ecologiche differenti. Lo studio, condotto dalla Martin Luther University Halle-Wittenberg (MLU) e dall’Università di Bologna, è stato pubblicato sulla rivista Nature Ecology & Evolution.

L’analisi globale, che ha coinvolto circa 1,7 milioni di set di dati provenienti dalle comunità vegetali, ha portato alla conclusione che quando una nuova specie vegetale si inserisce in un ecosistema, essa deve competere con altre per risorse come luce, acqua e nutrienti. Come sottolinea il professor Helge Bruelheide, geobotanico presso la MLU, “Per ottenere un proprio spazio sarebbe sensato che le diverse specie evitassero di sovrapporsi a vicenda nelle diverse funzioni nell’ecosistema“.

Questo processo, che riguarda la variazione funzionale delle piante, ha portato anche alla scoperta di una diversità filogenetica, ovvero la distanza evolutiva tra le specie. Bruelheide aggiunge: “Finora, gli scienziati hanno dato per scontato che, in un ecosistema, ci sia una correlazione positiva tra i tratti funzionali delle specie vegetali, come l’altezza o la struttura delle foglie, e la loro diversità filogenetica, in altre parole, più le specie sono lontanamente correlate nell’ecosistema, più i loro tratti funzionali dovrebbero differire“.

Un esempio tangibile di questa teoria si osserva nelle foreste miste, dove le specie di alberi decidui convivono, mentre le felci popolano il suolo sottostante. Come afferma il professore, “Nelle foreste con una diversità filogenetica così elevata, ci aspetteremmo anche di trovare un’elevata diversità funzionale“. Tuttavia, i risultati del nuovo studio hanno rivelato che questa correlazione è valida per le foreste miste dell’Europa settentrionale, ma non per la maggior parte degli ecosistemi terrestri.

Il team internazionale di scienziati ha analizzato i dati provenienti da “sPlot“, il database di vegetazione più completo al mondo, rilevando che il legame tra diversità funzionale e filogenetica potrebbe non essere universale, come precedentemente ipotizzato.

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