L’inizio del nuovo anno segna un cambio di scenario meteorologico significativo per l’Europa. Dopo un periodo dominato dall’anticiclone delle Azzorre, le condizioni atmosferiche stanno per subire una svolta con l’arrivo di una saccatura artica che interesserà il continente tra il 1° e il 4 gennaio. Mentre l’Europa centro-settentrionale sarà al centro di un’ondata di freddo intenso, l’Italia, almeno inizialmente, ne risentirà solo marginalmente. Le ultime proiezioni modellistiche indicano che le precipitazioni associate a questa fase saranno limitate e interesseranno principalmente le regioni peninsulari, risultando comunque di scarsa entità.
Un aspetto degno di nota sarà il sensibile calo delle temperature in montagna, dove, negli ultimi giorni, i valori sono stati significativamente superiori alle medie stagionali. Questo abbassamento termico rappresenta una novità attesa, ma per il resto il tempo resterà abbastanza tranquillo almeno fino al giorno della Befana. Tuttavia, lo scenario successivo rimane incerto, con la possibilità, ancora aperta, di una seconda irruzione artica più marcata che potrebbe coinvolgere l’intero continente europeo. Secondo le proiezioni Ensemble di ECMWF, esiste una probabilità che anche l’Italia possa essere direttamente interessata, ma al momento questa eventualità appare poco probabile.
Nel frattempo, un’altra emergenza si manifesta in Pianura Padana, dove l’inquinamento atmosferico raggiunge livelli preoccupanti. Le concentrazioni di polveri sottili, inclusi i pericolosi PM2,5, sono particolarmente elevate, soprattutto nelle grandi aree urbane della pianura. Questo fenomeno, spesso sottovalutato, ha un impatto drammatico sulla salute pubblica, contribuendo all’insorgenza di numerose patologie, non solo respiratorie. L’assenza di precipitazioni significative e la scarsa ventilazione stanno aggravando ulteriormente la situazione, rendendo l’aria sempre più irrespirabile.
Questo scenario evidenzia un doppio problema per l’Italia: da un lato, la mancanza di condizioni meteorologiche favorevoli per un miglioramento dell’inquinamento atmosferico; dall’altro, l’incertezza sul possibile arrivo di fenomeni invernali rilevanti. Nei prossimi giorni, il monitoraggio costante delle previsioni sarà essenziale per comprendere meglio l’evoluzione della situazione e prepararsi a eventuali cambiamenti significativi.