Raggi cosmici, prorogato l’accordo sull’osservatorio Auger

L'osservatorio, gestito da una collaborazione di oltre 400 scienziati provenienti da 17 Paesi, è il più grande rivelatore di raggi cosmici al mondo
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Verrà esteso per dieci anni, a partire dal 2025, l’accordo internazionale per l’operatività dell’osservatorio ‘Pierre Auger’ in Argentina. Si tratta del più grande rivelatore di raggi cosmici al mondo, situato nella zona di Malargue-Mendoza, in un altipiano a ridosso delle Ande, su un’area di 3000 chilometri quadrati. L’osservatorio è gestito da una collaborazione di oltre 400 scienziati provenienti da 17 Paesi; una partnership che vede coinvolta anche l’Università dell’Aquila mediante l’INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Tra i membri della collaborazione internazionale figurano, a livello apicale, il Professor Francesco Salamida (Detector coordinator), la Professoressa Denise Boncioli (Science coordinator) e il Professor Vincenzo Rizi, docenti del Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche (DSFC) dell’ateneo. Il gruppo di ricerca Univaq comprende anche due dottorandi e un assegnista di ricerca.

Obiettivo dell’osservatorio è lo studio delle particelle più energetiche dell’Universo: i raggi cosmici di ultra-alta energia. Fino alla fine del 2021, con l’osservatorio Auger nella sua configurazione iniziale, denominata Fase I, sono stati accumulati circa 15 anni equivalenti di osservazioni alla massima efficienza dei rivelatori. I dati raccolti nella Fase I dell’osservatorio Auger hanno rivoluzionato la comprensione dei fenomeni ad alta energia legati ai processi più violenti che avvengono nell’Universo. Sono stati raggiunti importanti avanzamenti scientifici in diversi campi e le nuove prospettive aperte da questi risultati hanno reso necessario un potenziamento delle proprietà osservative dei rivelatori dell’osservatorio, con l’obiettivo principale di ottenere nuove informazioni sulla massa primaria dei raggi cosmici di massima energia.

La raccolta dati con la configurazione potenziata inizierà nel 2025, con l’obiettivo di raccogliere dati per altri 10 anni. L’estensione dell’accordo internazionale fornirà la base amministrativa per continuare l’operatività dell’osservatorio Pierre Auger nella Fase II.

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