Il DealBook Summit del New York Times ha visto protagonisti nomi di spicco della politica, della tecnologia e della cultura globale. Tra loro, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha delineato un futuro imminente in cui l’intelligenza artificiale raggiungerà livelli di sviluppo senza precedenti, superando le aspettative comuni. Altman ha affrontato temi cruciali legati all’etica, alla sicurezza, al futuro economico dei creatori di contenuti e alle sfide competitive del settore, dipingendo un quadro ambizioso ma complesso della strada che l’IA potrebbe intraprendere già nei prossimi anni.
Il 2025: una pietra miliare nell’evoluzione dell’AGI
Secondo Altman, il 2025 rappresenterà una svolta fondamentale nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Durante il suo intervento, il CEO di OpenAI ha previsto l’arrivo dei primi sistemi di Intelligenza Artificiale Generale (AGI). Questi sistemi saranno in grado di affrontare compiti estremamente complessi in maniera autonoma, utilizzando una gamma di strumenti e approcci innovativi. “Penso che sia possibile… Nel 2025 avremo sistemi che esaminiamo… e la gente dirà: ‘Wow, questo cambia quello che mi aspettavo,’”ha affermato Altman, lasciando intendere che tali tecnologie possano ridefinire profondamente la percezione dell’IA.
L’AGI rappresenta un obiettivo ambizioso: non si tratta semplicemente di macchine che eseguono ordini, ma di sistemi capaci di imparare, ragionare e agire con una flessibilità simile a quella umana. Altman ha sottolineato che, sebbene l’impatto iniziale dell’AGI potrebbe sembrare limitato, nel lungo termine le implicazioni saranno travolgenti. “Alla fine sarà più intenso di quanto la gente pensi,” ha avvertito, sottolineando la portata rivoluzionaria di questa tecnologia.
Sicurezza e fiducia: le sfide del percorso
Una delle questioni più dibattute durante l’intervento è stata la sicurezza dell’intelligenza artificiale. OpenAI è stata spesso criticata per non dedicare sufficiente attenzione agli aspetti legati alla sicurezza. Altman, tuttavia, ha difeso l’approccio dell’azienda, sostenendo: “Indicherei il nostro track record.” Con oltre 300 milioni di utenti settimanali, ChatGPT è ormai un prodotto di massa, considerato da molti come “accettabilmente sicuro e robusto”. Altman ha comunque riconosciuto che esistono voci critiche, ma ha ribadito l’importanza dell’implementazione iterativa: “Devi iniziare quando la posta in gioco è più bassa,” ha spiegato, riferendosi all’approccio graduale adottato da OpenAI per lo sviluppo delle sue tecnologie.
L’intelligenza artificiale come “merce”: opportunità e rischi
Altman ha paragonato l’avvento dell’IA all’invenzione del transistor, che negli anni ’50 ha trasformato radicalmente l’economia globale. Secondo il CEO, l’intelligenza artificiale diventerà una “merce”, ovvero una tecnologia essenziale e universalmente accessibile, utilizzata per una varietà di scopi. “Ci saranno modelli [di IA] incredibilmente capaci, ampiamente disponibili, utilizzati per tutto,” ha dichiarato, aggiungendo che la capacità dell’IA di ragionare e apprendere potrebbe cambiare profondamente il modo in cui interagiamo con la tecnologia.
Elon Musk, XAI e la rottura di un rapporto
Il rapporto travagliato tra Sam Altman ed Elon Musk è stato uno degli argomenti centrali dell’intervento. Musk, co-fondatore di OpenAI, ha citato in giudizio l’azienda, accusandola di aver tradito la missione originaria di laboratorio di ricerca senza scopo di lucro per diventare un’organizzazione commerciale. Nella sua denuncia, Musk ha definito le azioni di Altman “una perfidia di proporzioni shakespeariane”. In risposta, Altman ha espresso profonda tristezza per la rottura del loro rapporto personale e professionale: “Sono cresciuto vedendo Elon come un mega-eroe. Ho pensato che quello che Elon stava facendo fosse assolutamente incredibile per il mondo.”
Nonostante le tensioni, Altman ha riconosciuto che XAI, la startup fondata da Musk, potrebbe diventare un concorrente formidabile. “Presumo che XAI sarà un concorrente davvero serio,” ha dichiarato, mostrando rispetto per le capacità di innovazione del suo ex collaboratore.
I creatori di contenuti e la sfida del copyright
Uno dei temi più controversi affrontati da Altman è stato quello della compensazione per i creatori di contenuti utilizzati per addestrare i sistemi di IA. Altman ha sottolineato la necessità di “nuovi modelli economici” per garantire che scrittori, artisti e fotografi ricevano un compenso equo per il loro lavoro. Tuttavia, le sue dichiarazioni non hanno convinto tutti. Ian Crosby, legale del New York Times, ha commentato: “Quello che gli sfugge è che la legge sul copyright esiste proprio per questo motivo.”
La questione del copyright è solo una delle molte sfide legali che OpenAI deve affrontare. La società è stata accusata di violazioni di massa del copyright da diverse organizzazioni, tra cui il New York Times Co., che ha denunciato l’uso non autorizzato di articoli per addestrare i modelli di OpenAI.
Controversie interne e nuovi investimenti
Nonostante le critiche, OpenAI continua a crescere rapidamente. A ottobre, l’azienda ha raccolto 6,6 miliardi di dollari in nuovi finanziamenti, raggiungendo una valutazione di 157 miliardi di dollari. Con 1.700 dipendenti e un ritmo di assunzioni accelerato, OpenAI si posiziona come uno dei leader mondiali nel settore dell’IA.
Tuttavia, le controversie non si limitano agli aspetti legali. Recentemente, OpenAI ha interrotto l’accesso pubblico al suo strumento video generativo Sora a seguito di proteste da parte di artisti che si sono sentiti sfruttati. Altman ha ammesso che tali episodi mettono in luce le difficoltà nel bilanciare innovazione e responsabilità.
Un futuro da scrivere
Alla domanda su quale sia il prodotto più rivoluzionario lanciato da OpenAI, Altman ha risposto con entusiasmo: “Lo strumento di ricerca su Internet ha completamente cambiato il mio utilizzo di Internet.” Ha concluso definendo la guida di OpenAI come “il lavoro dei miei sogni d’infanzia,” lasciando trasparire un profondo ottimismo per il futuro dell’IA.
Con l’avvento dell’AGI e l’introduzione di tecnologie sempre più sofisticate, il mondo si trova di fronte a un bivio: sfruttare il potenziale trasformativo dell’intelligenza artificiale o affrontare le sfide etiche, legali e sociali che essa comporta. Secondo Altman, l’intensità di questo futuro non può essere sottovalutata, e il tempo per prepararsi è ora.