La Specola Vaticana celebra il centenario della teoria del Big Bang dagli studi di Lamaitre

Un secolo fa, il sacerdote Lamaitre iniziò i suoi studi sull’universo che l’avrebbero portato a sviluppare la teoria del Big Bang
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Un secolo fa, un sacerdote appena ordinato iniziò il suo percorso scientifico al St. Edmund’s College dell’Università di Cambridge nel Regno Unito. Il direttore della Specola Vaticana, F. Guy Consolmagno, ha recentemente celebrato al St. Edmund non solo questo sacerdote, il fisico belga Georges Lemaître, ma anche la teoria del “Big Bang” da lui sviluppata. Lo rende noto una nota della Specola Vaticana. Consolmagno ha tenuto la Von Hügel Lecture il 20 novembre scorso, concentrandosi su mons. Lemaître in una lezione intitolata “Perché guardiamo in alto? Riflessione di un astronomo sull’universo e la vocazione a studiarlo”.

Georges Lemaître, nato nel 1894, ha studiato ingegneria, matematica, fisica e filosofia presso l’Università Cattolica di Lovanio e il seminario “Maison Saint-Rombaut”. Fu ordinato sacerdote dell’arcidiocesi di Mechelen nel settembre 1923. Si recò subito a S. Edmunds, dove arrivò in ottobre. Nel 1927, pubblicò “Un Univers homogène de masse constante et de rayon croissant rendant compte de la vitesse radiale des nébuleuses extragalactiques” (“Un universo omogeneo di massa costante e raggio crescente che tiene conto della velocità radiale delle nebulose extragalattiche”). Questo articolo utilizzò le idee di Einstein per delineare quella che oggi è comunemente nota come la “Teoria del Big Bang”.

La teoria del Big Bang

Lemaître propose che il comportamento osservato delle galassie fosse il risultato dell’espansione dell’universo come conseguenza della Relatività Generale. In seguito, avrebbe proposto che l’universo si espandesse da un “atomo primordiale”, partendo da un “primo istante al fondo dello spazio-tempo, l’adesso che non ha ieri”.

Consolmagno ha osservato che mons. Lemaître ha violato quello che viene chiamato “il principio cosmologico”, l’idea che nessun luogo nell’universo, e nessun tempo, è diverso da qualsiasi altro luogo o tempo. La teoria di Lemaître indicava un punto di partenza nel tempo, un tempo diverso da tutti gli altri tempi. Peggio ancora, ha detto Consolmagno, alcuni potrebbero identificare questo punto di partenza con il racconto della creazione nella Genesi, un “primo giorno”.

Il fatto che Lemaître fosse un prete cattolico rendeva questa nozione ancora più sospetta. Anche se lo stesso Lemaître era attento a non fare mai una tale identificazione, alcuni pensavano che stesse cercando una teoria della “creatio ex nihilo”. In Unione Sovietica, ad esempio, ci furono lamentele secondo cui “gli scienziati reazionari Lemaître … e altri fecero uso delle [galassie] per rafforzare le visioni religiose sulla struttura dell’universo… I falsificatori della scienza vogliono far rivivere la favola dell’origine del mondo dal nulla”.

Invece, ha spiegato il direttore della Specola, “nel tempo lamentele come queste non riuscirono a superare il peso accumulato delle prove scientifiche. Oggi la teoria di Padre Lemaître è diventata scientificamente dominante. Pertanto, i prossimi anni vedranno opportunità per celebrare molteplici centenari di Lemaître, ognuno dei quali rappresenterà un’intersezione tra scienza, storia e religione”.

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