Stati Generali dell’Azione per il Clima, esce il Libro Bianco: il documento sulla lotta alla crisi climatica in Italia

Esce il Libro Bianco costruito da oltre 200 rappresentanti delle associazioni italiane per il clima, uniti insieme negli Stati Generali dell’Azione per il Clima
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L’introduzione di un prezzo minimo di 100 euro per tonnellata di CO₂ emessa è un approccio che punta a rendere chi inquina realmente responsabile del proprio impatto e recuperare sussidi per chi invece è virtuoso. Attualmente, solo alcuni settori specifici, come l’industria pesante e la produzione di energia, pagano per le loro emissioni attraverso il mercato europeo del carbonio (ETS), e lo fanno con prezzi variabili. Questo significa che una grande parte delle emissioni, provenienti da settori come i trasporti, l’agricoltura e il riscaldamento, non è soggetta a costi diretti. Ma l’inquinamento non è mai variabile: i suoi effetti sono costanti e colpiscono tutti, aggravando la crisi climatica. Di fronte a una crisi climatica sempre più drammatica e alle inadeguatezze delle politiche finora messe in campo, emerge con forza la necessità di un cambio di passo. Le proposte contenute nel Libro Bianco degli Stati Generali dell’Azione per il Clima nascono per rispondere a questa sfida: misure ambiziose e concrete, elaborate da oltre 200 attiviste e attivisti, rappresentanti di 80 organizzazioni, con l’obiettivo di offrire una rotta chiara da costruire a partire dalla società civile, con le forze di Governo.

Il Libro è un documento che ambisce a cambiare il paradigma della lotta alla crisi climatica in Italia. Le proposte sono chiare: premiare chi già opera per la transizione ecologica e penalizzare chi continua a inquinare, dalle aziende alle istituzioni. È il momento di scelte coraggiose per ridurre le emissioni, proteggere i territori e accelerare la giustizia climatica. Perché senza integrare le soluzioni anche per le fasce più deboli della società, una vera transizione non sarà possibile.
Le proposte degli Stati Generali dell’Azione per il Clima sono 33 in tutto, elaborate al fianco di studiosi e scienziati, e affrontano sei ambiti strategici: energia, mobilità, sistemi naturali e territorio, educazione e formazione, sistemi agroalimentari e giustizia sociale. Le comunità energetiche rappresentano un’opportunità cruciale. Oggi in Italia sono meno di 100, rispetto alle più di 4.000 tedesche, ma il loro sviluppo potrebbe coprire fino al 15% del fabbisogno energetico nazionale entro il 2030. Allo stesso tempo, si propone la semplificazione delle autorizzazioni per impianti fotovoltaici ed eolici, accelerando una transizione già in corso, ma in forte arresto. La trasformazione delle metropoli nelle tanto dibattute Città 30 all’ora, accompagnata dalla promozione di città ciclabili e trasporti pubblici efficienti, è un modello che riduce potenzialmente le emissioni urbane di oltre il 20% e il tasso di incidenti mortali fino al 40%, come dimostrano le esperienze di Parigi e Barcellona.

Un altro pilastro

L’agroecologia è un altro pilastro delle proposte. Oggi, solo il 20% dei fondi della PAC (Politica Agricola Comune) è dedicato a misure climatiche, una percentuale che gli Stati Generali mirano ad aumentare. Pratiche come l’agricoltura biologica e il ripristino degli ecosistemi naturali riducono le emissioni agricole e migliorano la resilienza delle colture contro eventi climatici estremi. Questi fenomeni hanno già causato una perdita del 3,9% nella produzione agricola italiana nel 2023, con danni particolarmente gravi per il settore. Infine, l’educazione è centrale per costruire una società più consapevole e preparata alle sfide climatiche. La transizione verde potrebbe creare fino a 24 milioni di posti di lavoro a livello globale entro il 2030 e la formazione di nuove figure professionali per i settori delle rinnovabili e dell’efficienza energetica sarà determinante per cogliere questa opportunità.

Una parte significativa delle proposte degli Stati Generali dell’Azione per il Clima si concentra sull’importanza di recepire e attuare le più recenti direttive europee per garantire che le politiche italiane siano allineate con gli standard di trasparenza europei. Attraverso per esempio l’introduzione di metriche anti-greenwashing, con il recepimento della Direttiva Green Claims; un sistema di indicatori chiari per valutare la riduzione effettiva delle emissioni e il contributo concreto alle comunità locali. Il percorso delle proposte non si ferma qui, però. Il Libro Bianco è un punto di partenza per un dialogo costruttivo con tutte le forze politiche, a partire da quelle di Governo ma facendo squadra anche con i gruppi di minoranza e le amministrazioni locali.

L’obiettivo è ampliare la partecipazione e coinvolgere istituzioni, associazioni, cittadine e cittadini, e imprese in un solo percorso verso una transizione solida e inclusiva. Nelle settimane successive alla presentazione, sarà avviata una fase di diffusione e ascolto. Le proposte verranno sottoposte al giudizio di tutte le parti, raccogliendo riscontri, adesioni e sottoscrizioni. Chiunque potrà contribuire a far evolvere le idee e le strategie, partecipando attivamente in una piattaforma digitale dedicata, che sarà disponibile sul sito ufficiale. Questo strumento permetterà agli utenti di interagire con le proposte, fornire feedback e proporre modifiche, in un lavoro di concerto continuo tra le associazioni promotrici (e non), Politica e società civile.

“La crisi climatica non conosce confini né divisioni, ma i suoi effetti si aggravano con le disuguaglianze sociali ed economiche. È una sfida collettiva che richiede il contributo di tutte e tutti, senza distinzioni tra chi manifesta nelle piazze e chi opera dagli scranni delle istituzioni”, dichiarano i portavoce degli Stati Generali dell’Azione per il Clima. “Il percorso che abbiamo intrapreso nell’ultimo anno ha portato alla redazione del Libro Bianco, frutto del lavoro collettivo di oltre 200 attivisti ed esperti climatici. Il nostro appello è chiaro: è tempo di unire le forze. Solo attraverso un impegno condiviso, trasparente e inclusivo potremo affrontare le crisi di oggi e garantire un futuro di giustizia climatica per le generazioni a venire. Ora aspettiamo le risposte da parte della Politica”.

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