Negli ultimi decenni, l’immaginario fantascientifico ci ha abituato all’idea di astronavi e dischi volanti, ma un recente studio propone uno scenario ancora più straordinario: le stelle più veloci della galassia potrebbero essere “guidate” da civiltà aliene avanzate. Questa bizzarra ipotesi è stata formulata dal filosofo e ricercatore Clément Vidal della Vrije Universiteit di Bruxelles.
Viaggiare con la propria stella
Secondo Vidal, le immense distanze tra i sistemi stellari rendono il viaggio interstellare incredibilmente dispendioso e rischioso. Di fronte a questa sfida, una civiltà avanzata potrebbe optare per un approccio radicale: trasformare la propria stella in un motore stellare e “guidare” l’intero Sistema Solare attraverso lo Spazio. Questo concetto si basa sull’idea di manipolare le emissioni di energia della stella, creando una spinta direzionale.
L’idea, per quanto possa sembrare bizzarra, trova supporto in osservazioni astrofisiche. Alcune stelle, note come “stelle iperveloci“, si muovono a velocità impressionanti nella galassia. Sebbene attualmente non esistano prove di manipolazioni intelligenti, Vidal suggerisce di considerare anche sistemi binari particolari, come le “pulsar ragno“, come possibili candidati.
Le pulsar ragno: laboratori naturali per i motori stellari
Le “pulsar ragno” sono sistemi binari in cui una piccola stella orbita intorno a una pulsar, un nucleo stellare incredibilmente denso che emette radiazioni intense. Questi sistemi prendono il nome dai ragni vedova nera, poiché la pulsar “divora” lentamente il suo compagno, erodendo i suoi strati esterni.
Secondo Vidal, una civiltà avanzata potrebbe installare macchinari vicino alla pulsar per sfruttare la sua gravità e l’intensa energia emessa. Manipolando i processi di evaporazione della stella compagna, sarebbe possibile generare impulsi controllati in grado di spingere l’intero sistema binario in una direzione specifica.
Questa tecnica non solo permetterebbe un viaggio lento ma stabile, ma offrirebbe anche una forma di controllo direzionale. Variazioni nella tempistica degli impulsi potrebbero alterare la traiettoria, trasformando il sistema binario in una sorta di gigantesca “astronave stellare”.
Candidati promettenti nella Via Lattea
Vidal identifica alcune stelle come potenziali motori stellari, tra cui la pulsar “vedova nera” PSR J0610-2100 e la pulsar “redback” PSR J2043+1711. Questi sistemi presentano le caratteristiche necessarie: una pulsar densa e una stella compagna di massa ridotta, elementi chiave per il funzionamento del motore stellare.
Inoltre, il telescopio Chandra della NASA ha recentemente individuato 5 nuove pulsar ragno nel cluster Omega Centauri, ampliando il numero di possibili candidati. Vidal sottolinea che queste scoperte potrebbero offrire indizi preziosi per individuare tecnofirme, segnali di attività tecnologica aliena.
Perché le civiltà aliene dovrebbero viaggiare?
Vidal ipotizza 2 motivazioni fondamentali per cui una civiltà potrebbe intraprendere un viaggio interstellare: la sopravvivenza e la riproduzione. La necessità di sfuggire a disastri cosmici, come supernove imminenti, o il desiderio di espandere le proprie risorse potrebbe spingere gli alieni a costruire un motore stellare.
Tuttavia, il problema della “tirannia dell’equazione del razzo” – che limita la velocità dei viaggi spaziali in funzione della massa e del carburante – rende improbabile che tali civiltà scelgano veicoli leggeri e veloci. Un approccio lento e pesante, come quello di trasportare l’intero Sistema Solare, appare più plausibile (per assurdo).
Un invito all’esplorazione scientifica
Sebbene la teoria di Vidal debba ancora essere sottoposta a revisione paritaria, offre un punto di partenza per future indagini. “Questi candidati e le loro caratteristiche offrono spunti promettenti per osservazioni, modelli e analisi più approfondite“, ha concluso Vidal. Seppur speculativa, la teoria apre una finestra su possibilità affascinanti sebbene bizzarre, stimolando il desiderio umano di esplorare e comprendere l’universo.