Il nuovo corso degli Stati Uniti, che punta a un’informazione più stringente rispetto ai rischi del consumo di alcol per la salute, è accolto con favore dalla Società italiana di alcologia (Sia) che chiede, inoltre, ai ministeri dell’Agricoltura e della Salute di seguire l’esempio indicato dalle linee guida nutrizionali statunitensi ricordano che le bevande alcoliche non fanno parte della nutrizione e sono causa di possibile cancro già a bassi dosaggi. “In queste ore abbiamo appreso la notizia che il capo della Sanità Usa ha indicato di inserire nelle etichette degli alcolici l’avvertenza che l’alcol favorisce il cancro”, La Sia “chiede con forza da anni questi provvedimenti – etichettatura e line guida – in quanto l’alcol (vino, birra e superalcolici) subito dopo il fumo è la seconda causa di morte oncologica”, indica Gianni Testino, presidente nazionale della società, ricordando che la Sia già nel 2022 aveva inviato al Parlamento europeo un documento in merito ai programmi di contrasto al cancro.
I numeri
“I tumori al di sotto dei 50 anni in Europa e nel nostro Paese – ricorda Testino – stanno aumentando in modo significativo e ciò è correlato soprattutto a inconsapevoli comportamenti personali ad iniziare già dal periodo adolescenziale. Nel 2020 in Italia i nuovi casi di cancro alcol correlati sono stati più di 10.000. Il 66% di questi per consumi lievi-moderati. L’alcol è il più frequente cancerogeno presente nelle case degli italiani. Ormai la comunità scientifica (oltre 36.500 studi sperimentali ed epidemiologici negli ultimi dieci anni), e non l’opinione dei singoli studi, e tutte le istituzioni internazionali per la ricerca su cancro hanno definito che ‘non esiste una soglia minima di sicurezza'”.
“Nessuno vuole ‘proibire’ di produrre o vendere bevande alcoliche, ma non si può ‘proibire’ di informare correttamente gli attuali o i potenziali consumatori”. I danni economici sono prevedibili, “tuttavia ogni anno in Italia si spendono circa 25 miliardi di euro per i danni alcol correlati. I giovani in particolare devono avere l’informazione scientificamente corretta per avere la ‘libertà’ di scelta. Senza informazione non esiste libertà di scelta”, conclude il presidente Sia.