Clima, il 40% della regione artico-boreale è ora una sorgente di CO2 per l’atmosfera

Da uno studio, una panoramica sul bilancio del carbonio nella regione - ovvero il rapporto tra la CO₂ assorbita e rilasciata dall’ecosistema
MeteoWeb

Il 40% della zona artico-boreale – la tundra priva di alberi, le foreste boreali e le zone umide che costituiscono le latitudini settentrionali della Terra – è ora una fonte di carbonio per l’atmosfera. A lanciare l’allarme è uno studio pubblicato su Nature Climate Clange dai ricercatori del Woodwell Limate Research Center. Combinando i dati sul flusso di anidride carbonica (CO₂) tra la terra e l’atmosfera nel periodo 1990-2020 con informazioni sul clima, sul suolo e sulla vegetazione, il team ha ottenuto una panoramica sul bilancio del carbonio nella regione – ovvero il rapporto tra la CO₂ assorbita e rilasciata dall’ecosistema – individuando una variazione di tendenza in diversi siti esaminati.

Il ciclo del carbonio nella regione del permafrost sta iniziando a cambiare”, ha dichiarato Anna Virkkala, autrice principale della ricerca. “Il nostro studio può essere un segnale di avvertimento di cambiamenti più importanti e offre una mappa dei luoghi che dovremo monitorare meglio nei prossimi decenni”.

Un Artico più caldo e verde non porta automaticamente a un maggior stoccaggio di carbonio. Come mostrano i risultati, nonostante il 49% della regione studiata abbia registrato un aumento della vegetazione in grado di compiere la fotosintesi, solo il 12% ha incrementato l’assorbimento annuale di CO₂. Ciò è dovuto sia alle emissioni rilasciate dal disgelo del permafrost, sia a quelle prodotte dagli incendi, divenuti sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Il risultato è una compromissione dell’assrbimento di anidride carbonica da parte del permafrost, uno dei principali pozzi del pianeta.

Volevamo sviluppare il quadro più aggiornato e completo del carbonio nel nord, e per farlo sapevamo di dover tenere conto della crescente impronta di carbonio degli incendi in questa regione”, hanno spiegato gli autori. “Mentre abbiamo scoperto che molti ecosistemi settentrionali stanno ancora agendo come pozzi di assorbimento del biossido di carbonio, le regioni di emissione e gli incendi stanno ora annullando gran parte dell’assorbimento netto e invertendo le tendenze di lunga data”.

Condividi