L’Europa dello Spazio: un 2025 ricco di ambizioni e innovazioni

Il 2025 segnerà anche il 50° anniversario dell’ESA e vedrà l’implementazione di una nuova strategia fino al 2040
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L’Europa si prepara a rafforzare la propria posizione nello Spazio nel 2025 con un investimento di 7,7 miliardi di euro, puntando su autonomia, competitività e collaborazione internazionale. Durante la conferenza stampa di inizio anno, il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Josef Aschbacher, ha sottolineato l’importanza di aumentare le ambizioni europee nel settore spaziale, evidenziando il divario rispetto ad altre potenze globali: l’Europa investe solo lo 0,06% del PIL, contro lo 0,26% degli Stati Uniti e lo 0,08% della Cina.

Il 2025 segnerà anche il 50° anniversario dell’ESA e vedrà l’implementazione di una nuova strategia fino al 2040. Tra le priorità spicca il lancio di 6 nuovi satelliti per l’osservazione terrestre, inclusi 4 Sentinel del programma Copernicus e i primi componenti della costellazione italiana Iride. Queste missioni saranno affiancate da programmi di difesa planetaria, come la rete di telescopi FlyEye per monitorare asteroidi potenzialmente pericolosi, con uno degli osservatori in costruzione in Sicilia.

Un altro punto saliente sarà il flyby di Hera su Marte, prima di raggiungere nel 2026 il sistema binario Didymos, recentemente colpito dalla missione Dart della NASA. Proseguono anche missioni di esplorazione come BepiColombo verso Mercurio, e il telescopio spaziale Euclid, che sta mappando l’universo in 3D. Sul fronte dei lanciatori, il razzo Ariane 6 dovrebbe effettuare il suo volo inaugurale nella variante con 4 booster a propellente solido, mentre proseguono i test per Prometheus, un motore riutilizzabile a metano liquido, e il razzo a basso costo Themis.

Aschbacher ha inoltre sottolineato l’importanza della Carta Zero Detriti, firmata da oltre 140 aziende e 18 Paesi, per ridurre i detriti spaziali. Con un’agenda così fitta e progetti ambiziosi, l’Europa si propone di colmare il divario con le grandi potenze spaziali, consolidando il proprio ruolo strategico nello sviluppo tecnologico globale.

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