Meteo, l’anticiclone minaccia l’inverno: torna l’Incubo del 1989-1990

L’inverno 1989-1990, ricordato come uno dei più anomali nella storia recente, fu segnato da un dominio anticiclonico pressoché ininterrotto tra dicembre e aprile. Questo "Anticiclone dei 100 giorni" impedì l’arrivo di perturbazioni atlantiche e correnti fredde, trasformando la stagione in un lungo periodo di stabilità meteorologica
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La prossima settimana l’Italia potrebbe trovarsi sotto l’influenza di un robusto anticiclone di origine azzorriana, destinato a portare condizioni di stabilità atmosferica e temperature insolitamente miti per il periodo. Questo scenario evoca inevitabilmente il ricordo dell’inverno 1989-1990, celebre per la sua eccezionale durata e per l’assenza quasi totale di neve. Tuttavia, nonostante alcune somiglianze, le differenze tra l’evento imminente e quello storico restano significative. Secondo le previsioni, l’anticiclone inizierà a dominare a partire da lunedì 13 gennaio, portando cieli sereni, temperature al di sopra delle medie stagionali e nebbie persistenti nelle pianure del Nord.

Questo periodo di alta pressione dovrebbe però limitarsi a una durata di circa una settimana, ben lontana dai 100 giorni consecutivi che caratterizzarono il fenomeno del 1989-1990. Anche l’intensità prevista appare meno marcata rispetto a quella registrata trentacinque anni fa, quando la pressione atmosferica raggiunse valori record di 1044 hPa.

Caldo anomalo prossima settimana

L’inverno 1989-1990, ricordato come uno dei più anomali nella storia recente, fu segnato da un dominio anticiclonico pressoché ininterrotto tra dicembre e aprile. Questo “Anticiclone dei 100 giorni” impedì l’arrivo di perturbazioni atlantiche e correnti fredde, trasformando la stagione in un lungo periodo di stabilità meteorologica. Le temperature, superiori alla media, portarono all’assenza di neve in montagna, mentre in pianura si registrarono nebbie persistenti e un aumento dell’inquinamento atmosferico.

Le conseguenze di quell’inverno furono significative. La siccità colpì duramente il territorio, con un deficit idrico superiore al 40% in molte aree, e le Alpi rimasero praticamente prive di neve, compromettendo il turismo invernale. Anche l’agricoltura subì pesanti danni a causa delle condizioni climatiche anomale, mentre le città del Nord Italia affrontarono livelli critici di smog, aggravati dall’assenza di precipitazioni.

Anticiclone dei 100 giorni

Nonostante la similitudine tra l’anticiclone previsto e quello del 1989-1990, è importante contestualizzare l’evento nel quadro climatico attuale. Gli inverni recenti sono mediamente più miti, e la variabilità atmosferica potrebbe riportare condizioni più invernali dopo il 20 gennaio, quando alcune previsioni suggeriscono l’arrivo di correnti fredde. È dunque prematuro parlare di un nuovo “inverno senza neve” basandosi esclusivamente su una fase anticiclonica, seppur intensa.

In definitiva, l’anticiclone della prossima settimana rappresenta un evento rilevante, ma non comparabile, per intensità e durata, con l’eccezionalità dell’inverno 1989-1990.

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