Nuova scoperta su Marte: le misteriose colline di argilla e l’ipotesi entusiasmante

Un altro passo fondamentale nella comprensione della storia del Pianeta Rosso
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Un team di ricercatori guidato da Joe McNeil del Natural History Museum di Londra ha annunciato una scoperta relativa a migliaia di colline e alture su Marte che potrebbero fornire prove fondamentali per l’esistenza di un antico oceano nel Nord del Pianeta Rosso. Queste formazioni, che raggiungono altezze fino a 500 metri, contengono strati di minerali argillosi, segno inequivocabile della presenza di acqua liquida sulla superficie marziana quasi 4 miliardi di anni fa.

Un passato ricco di acqua

Questa ricerca dimostra che il clima di Marte era profondamente diverso nel passato remoto“, ha dichiarato McNeil. I minerali argillosi, infatti, si formano solo quando l’acqua liquida interagisce a lungo con le rocce. Ciò indica che la regione settentrionale di Marte, caratterizzata da vaste pianure, potrebbe essere stata sommersa da un grande corpo d’acqua, confermando l’ipotesi di un oceano marziano.

Marte, conosciuto per il suo paesaggio “a doppio volto”, presenta altipiani antichi a Sud e pianure basse ed erose a Nord, dove si ritiene che un tempo scorressero fiumi, laghi e forse anche oceani. Le nuove evidenze provengono dall’analisi di oltre 15mila colline nella regione di Chryse Planitia, una vasta pianura modellata da un antico impatto e situata a Nord/Ovest dell’area montuosa di Mawrth Vallis.

Nuova scoperta su Marte, tecnologia spaziale e dati chiave

Grazie alle immagini ad alta risoluzione e ai dati spettroscopici raccolti dagli strumenti HiRISE e CRISM a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA, oltre che dalle missioni dell’Agenzia Spaziale Europea Mars Express e Trace Gas Orbiter ExoMars, il team ha scoperto che queste colline sono composte da depositi stratificati. Gli strati argillosi, che raggiungono uno spessore di 350 metri, sono stati formati da lunghi processi di interazione tra acqua e rocce.

Un’epoca di trasformazioni climatiche

Gli strati argillosi risalgono all’Era Noachiana di Marte, compresa tra 4,2 e 3,7 miliardi di anni fa, un periodo caratterizzato da condizioni climatiche favorevoli alla presenza di acqua liquida. Gli strati più antichi al di sotto non contengono argilla, mentre quelli più giovani sopra non ne mostrano traccia, suggerendo che le condizioni umide furono limitate a un periodo specifico.

Queste colline conservano una storia quasi completa dell’acqua in questa regione“, ha spiegato McNeil. I depositi sono accessibili e offrono una rara opportunità di comprendere come Marte si sia trasformato da un pianeta ricco d’acqua a un deserto gelido.

Un futuro promettente per l’esplorazione di Marte

Le scoperte assumono ulteriore rilevanza in vista della missione del rover Rosalind Franklin, che l’Agenzia Spaziale Europea lancerà nel 2028. Il rover esplorerà Oxia Planum, una regione geologicamente collegata alle colline di Chryse Planitia, alla ricerca di tracce di vita passata. Secondo McNeil, questa missione potrebbe finalmente scoprire se Marte abbia mai ospitato un oceano e, soprattutto, se abbia mai avuto condizioni adatte alla vita.

Gli entusiasmanti risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature Geoscience. Questa nuova scoperta rappresenta un passo fondamentale nella comprensione della storia di Marte, avvicinando sempre di più l’umanità alla possibilità di svelare i misteri del passato del Pianeta Rosso.

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