Una tragica valanga ha colpito un gruppo di escursionisti sulle Alpi Lepontine, nel territorio di Trasquera, in Val d’Ossola. L’incidente si è verificato sulla parete est di Punta Valgrande, a un’altitudine di 2850 metri, coinvolgendo cinque persone. L’evento si è verificato in un contesto di elevato rischio valanghe, con l’Arpa Piemonte che aveva emesso un bollettino di allerta il giorno precedente. Il manto nevoso nella zona nord delle Alpi Lepontine era stato classificato come “marcato“, corrispondente al livello 3 su una scala di 5. Il bollettino dell’Arpa Piemonte evidenziava una situazione nevosa estremamente variabile, caratterizzata da intense precipitazioni nevose alle quote più elevate e da un forte rimaneggiamento del manto nevoso. Questi fattori hanno portato alla formazione di numerosi accumuli di neve, anche di dimensioni considerevoli, aumentando significativamente il rischio di valanghe.
Gli esperti avevano previsto la possibilità di numerose valanghe spontanee di grandi dimensioni, con il potenziale di raggiungere, in casi isolati, dimensioni molto grandi. Le zone più a rischio erano state identificate ai piedi delle pareti rocciose, dietro i cambi di pendenza, nelle vicinanze delle creste, nei canaloni e nelle conche.
Il bollettino sottolineava inoltre l’estrema instabilità dei nuovi accumuli di neve ventata e di quelli meno recenti, a tutte le esposizioni. La situazione era talmente critica che si avvertiva della possibilità di distacco di valanghe anche al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali.
Questo tragico evento sottolinea l’importanza di prestare la massima attenzione alle previsioni meteorologiche e ai bollettini di rischio valanghe quando si pianificano escursioni in alta montagna, specialmente in condizioni di neve fresca e accumuli instabili. La sicurezza in montagna richiede una costante valutazione delle condizioni ambientali e una preparazione adeguata per affrontare situazioni potenzialmente pericolose.
Questo il testo del bollettino pubblicato dall’Arpa Piemonte:
“Le osservazioni sul territorio indicano una situazione nevosa molto variabile dovuta all’intensità delle precipitazioni nevose soprattutto alle quote più alte e al forte rimaneggiamento del manto nevoso che ha causato numerosi accumuli anche di grandi dimensioni. Laddove tali accomuni sono più numerosi e consistenti sono possibili situaizoni di maggiore pericolo. A tutte le esposizioni sono possibili numerose valanghe spontanee di grandi dimensioni e a livello isolato di dimensioni molto grandi. I punti pericolosi si trovano soprattutto ai piedi di pareti rocciose e dietro ai cambi di pendenza come pure nelle zone di prossimità delle creste, nei canaoni e nelle conche. I nuovi accumuli di neve ventata e quelli meno recenti rimangono molto instabili a tutte le esposizioni. Le valanghe possono distaccarsi già in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali”.