Mosca e Washington hanno avviato un dialogo sulla possibile cooperazione in progetti energetici nell’Artico durante un incontro in Arabia Saudita. A rivelarlo a ‘Politico’ è stato Kirill Dmitriev, capo del Russian Direct Investment Fund (RDIF), il fondo sovrano russo, il quale ha dichiarato che le conversazioni economiche hanno toccato linee generali ma anche alcune aree specifiche di collaborazione. Dmitriev ha sottolineato che si è trattato di una discussione preliminare, con un focus particolare sull’Artico: “è stata più una discussione generale, forse su progetti congiunti nell’Artico. Abbiamo parlato nello specifico di questa regione”, ha detto telefonicamente mentre si imbarcava per tornare in Russia dopo i colloqui a Riad.
Le negoziazioni, che hanno escluso Ucraina ed Europa, hanno suscitato preoccupazione nelle capitali europee, poiché il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin sembrano intenzionati a prendere decisioni sul futuro dell’Ucraina senza un sostanziale coinvolgimento di Kiev o degli alleati occidentali.
L’interesse strategico degli Stati Uniti nell’Artico
Trump, dal canto suo, ha espresso più volte l’intenzione di ampliare l’influenza americana nell’Artico, arrivando a ipotizzare l’acquisto della Groenlandia dalla Danimarca. Non ha inoltre escluso l’uso della forza militare per ottenere il controllo dell’isola, che possiede ingenti risorse minerarie e una posizione strategica chiave.
In passato, ExxonMobil aveva collaborato con la compagnia petrolifera statale russa Rosneft per esplorare le risorse dell’Artico, ma si è ritirata nel 2018 a causa delle sanzioni occidentali imposte dopo l’invasione russa della Crimea nel 2014.
Perdite economiche e prospettive di cooperazione
Secondo Dmitriev, l’RDIF ha stimato che le aziende americane abbiano subito perdite per circa 300 miliardi di dollari a causa del ritiro dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. “Esiste la consapevolezza che le cattive relazioni tra Russia e Stati Uniti costano molto alle imprese americane, e ci sono modi per avviare una cooperazione produttiva che possa giovare a entrambe le parti”, ha dichiarato.
Pur mantenendo un atteggiamento cauto sulle prospettive future, Dmitriev ha ammesso che l’incontro ha aumentato la probabilità di investimenti congiunti tra Russia e Stati Uniti. Come prossimo passo, le due parti hanno concordato di istituire gruppi di lavoro e mantenere contatti ad alto livello, sebbene non siano stati ancora fissati nuovi incontri.
L’incontro di Riad potrebbe rappresentare un primo segnale di disgelo tra Mosca e Washington, ma restano ancora molte incognite sulle reali prospettive di cooperazione tra le due potenze, soprattutto considerando il contesto geopolitico e le tensioni irrisolte legate all’Ucraina.