Una forte irruzione di aria fredda da nord-est si appresta a investire gran parte dell’Italia, portando un drastico cambiamento delle condizioni meteorologiche e una percezione termica nettamente inferiore rispetto ai giorni precedenti. Secondo le più recenti previsioni del modello ECMWF, a partire dalla serata odierna e soprattutto nella giornata di domani, le raffiche intense di Bora e Grecale si abbatteranno sulle regioni adriatiche e nord-orientali, propagandosi rapidamente verso la Pianura Padana e raggiungendo successivamente anche le aree tirreniche. Questo scenario segnerà un brusco ritorno a condizioni invernali, dopo un marzo che aveva regalato temperature insolitamente elevate.
L’impatto del freddo sarà ulteriormente amplificato dal fenomeno del windchill, che gioca un ruolo determinante nella percezione delle temperature. Questo effetto, legato alla velocità del vento, incide sulla capacità del corpo umano di trattenere calore, provocando una sensazione di freddo molto più intensa di quella che si registrerebbe in assenza di vento. La dispersione dello strato d’aria calda che normalmente circonda il corpo avviene in modo accelerato, aumentando la perdita di calore e generando una percezione termica decisamente inferiore ai valori reali. Anche se la temperatura effettiva rimarrà stabile, l’azione del vento darà l’impressione di trovarsi in condizioni climatiche ben più rigide, con un raffreddamento corporeo rapido e intenso.
Questo fenomeno non ha solo conseguenze sulla percezione del freddo, ma incide direttamente sul benessere fisiologico. L’effetto windchill, infatti, può portare a un rapido abbassamento della temperatura corporea, incrementando sensibilmente il rischio di ipotermia, specialmente in condizioni di esposizione prolungata. Nelle situazioni più estreme, la perdita di calore accelera il processo di congelamento della pelle scoperta, riducendo drasticamente il tempo necessario affinché si verifichino danni da freddo. Oltre a ciò, l’organismo è costretto a un maggiore dispendio energetico per mantenere la propria temperatura interna, portando a un senso di affaticamento più marcato.
Le prime avvisaglie di questo drastico cambiamento saranno avvertite soprattutto nelle zone montuose, dove il calo termico sarà immediato e marcato. Tuttavia, con la progressiva attenuazione del vento, l’abbassamento delle temperature si farà sentire anche nelle aree di pianura e nei fondovalle, dove i valori minimi potranno scendere sotto lo zero, creando condizioni tipiche dei mesi invernali. Questo episodio di freddo sarà breve ma intenso, con effetti che si faranno sentire per diverse ore, prima che la circolazione atmosferica subisca un nuovo cambiamento.
Già entro la giornata di venerdì, infatti, i venti subiranno una nuova variazione di direzione, disponendosi dai quadranti meridionali e favorendo un progressivo ritorno a temperature più miti. Questo rapido alternarsi di correnti fredde e più temperate è una caratteristica tipica del mese di marzo, un periodo dell’anno in cui la transizione stagionale porta spesso a sbalzi termici repentini e a condizioni meteorologiche estremamente variabili. Nonostante la breve durata dell’evento, l’ondata di bora e grecale lascerà un segno tangibile, ricordando quanto il clima primaverile possa ancora riservare sorprese e repentini ritorni al gelo.
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