Un recente studio scientifico ha gettato nuova luce sulla devastante alluvione che ha colpito Derna, in Libia, nel settembre 2023. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science Advances e condotta da un team internazionale di scienziati guidati da Moshe Armon dell’Università Ebraica di Gerusalemme, ha evidenziato come il crollo di 2 dighe abbia amplificato l’impatto della catastrofe, moltiplicando la distruzione quasi 20 volte.
Alluvione in Libia: un disastro annunciato?
L’alluvione è stata innescata dalla tempesta Daniel, un evento meteorologico estremo che ha portato precipitazioni eccezionali sulla regione. Tuttavia, secondo i ricercatori, il vero fattore scatenante della tragedia è stato il cedimento delle infrastrutture idriche. Le 2 dighe situate a monte della città non solo non hanno retto alla pressione dell’acqua, ma hanno anche trasformato l’alluvione in un’onda di piena devastante.
L’analisi è stata condotta utilizzando modelli idrologici avanzati, dati satellitari e simulazioni idrauliche. I risultati hanno dimostrato che, senza il crollo delle dighe, l’impatto dell’inondazione sarebbe stato significativamente inferiore. Al contrario, la presenza di queste strutture ha creato un falso senso di sicurezza, favorendo l’urbanizzazione in aree vulnerabili.
Un bilancio tragico
Le stime ufficiali sulle vittime variano tra 5.900 e 20mila persone, rendendo l’alluvione di Derna una delle peggiori catastrofi naturali degli ultimi anni. L’onda di piena ha spazzato via interi quartieri, causando ingenti danni materiali e lasciando migliaia di sfollati. Secondo gli esperti, una migliore gestione del rischio e infrastrutture più sicure avrebbero potuto ridurre significativamente il numero di vittime.
Prevenire il prossimo disastro
Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dallo studio è che tempeste simili a Daniel, sebbene rare, non sono senza precedenti nella regione. Questo significa che il rischio di eventi catastrofici era prevedibile e avrebbe dovuto essere gestito in modo più efficace. L’alluvione di Derna rappresenta un drammatico esempio di come la combinazione di eventi meteorologici estremi e cattiva gestione delle infrastrutture possa portare a conseguenze devastanti.