È stata completata in Sardegna la costruzione dell’esperimento Archimedes, destinato a ‘pesare il vuoto’: è la prima struttura sperimentale a vedere la luce nell’area dell’ex miniera di Sos Enattos, candidata a ospitare il futuro osservatorio di onde gravitazionali Einstein Telescope. Lo rende noto la stessa collaborazione Einstein Telescope sul proprio sito. L’esperimento, ospitato dal laboratorio Sar-Grav, è destinato a misurare l’interazione tra le fluttuazioni del vuoto elettromagnetico e il campo gravitazionale. La struttura comprende una camera da vuoto alta quasi due metri, una bilancia sospesa con due campioni agli estremi, un sistema per controllare la temperatura di uno dei due campioni e un secondo braccio che isola la bilancia dai movimenti del suolo.
Una novità è l’installazione di un sistema di pompe simili a quelle utilizzate nell’esperimento Virgo, il rilevatore europeo di onde gravitazionali che si trova in Toscana e grazie al quale, in poco più di un giorno, è stato possibile raggiungere un livello di vuoto tale da permettere l’avvio della prima campagna di misure di calibrazione a temperatura ambiente.
Grazie all’ambiente straordinariamente silenzioso, ideale anche per il futuro Einstein Telescope, Archimedes sarà presto in grado di effettuare le prime misure di fisica fondamentale nei laboratori di Sos Enattos.
L’esperimento Archimedes è coordinato da Enrico Calloni, professore ordinario all’Università Federico II di Napoli e associato alla sezione di Napoli dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed è frutto di una collaborazione guidata dall’INFN, cui partecipano le Università di Sassari, Federico II di Napoli e Sapienza di Roma, lo European Gravitational Observatory (Egi), l’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ino) e il Centro di fisica teorica dell’Università francese di Marsiglia.