La Calabria ha vissuto la notte più fredda dell’intero inverno astronomico 2024-2025, con temperature che in alcune aree sono scese fino a sfiorare i -10°C. Un’ondata di gelo particolarmente intensa ha avvolto la regione, determinando un brusco calo termico e portando minime che hanno toccato valori eccezionalmente bassi. Il freddo si è fatto sentire in modo più marcato nelle zone montane, dove l’aria gelida ha trovato terreno fertile per un abbassamento drastico delle temperature, ma anche alcune aree collinari e perfino urbane hanno registrato valori insoliti per la stagione.
Nelle vette della Sila Grande, Botte Donato ha fatto segnare una temperatura minima di -9,1°C, un dato che conferma la rigidità dell’aria presente sull’area. Poco distante, Monte Curcio ha registrato -8,5°C, mentre nella Sila Piccola, a Ciricilla, la colonnina di mercurio è scesa fino a -8,2°C. Anche Ariamacina, sempre nella Sila Grande, ha sperimentato una notte particolarmente gelida, con una temperatura di -7,4°C.
Non meno rilevanti sono stati i valori rilevati nelle Serre Vibonesi, dove San Sostene – Alaco ha raggiunto i -4,2°C, mentre Serra San Bruno ha registrato una minima di -3,5°C. Scendendo più a sud, nell’area aspromontana, Antonimina – Canolo Nuovo ha segnato -1,5°C, mentre a Gambarie d’Aspromonte il termometro si è fermato a -0,5°C. Anche nei centri urbani il freddo si è fatto sentire in modo significativo, con la città di Cosenza che ha toccato i -1,2°C, un valore decisamente notevole per il capoluogo bruzio.
Oltre ai dati registrati dalle stazioni ufficiali, si segnalano anche quelli rilevati da alcune stazioni amatoriali, come quella di Tirivolo, nel Catanzarese, che ha fatto segnare un impressionante -10,9°C, il valore più basso dell’intera nottata nella regione.
Il quadro meteorologico delle ultime ore evidenzia la portata eccezionale di questo raffreddamento notturno, che ha reso questa notte la più fredda dell’inverno calabrese. Sebbene tali valori non siano senza precedenti nelle zone montane della regione, il dato più sorprendente è il calo termico diffuso che ha coinvolto anche aree meno soggette a simili picchi di gelo. La combinazione tra cielo sereno, assenza di vento e aria fredda preesistente ha favorito una dispersione del calore particolarmente efficace, facendo precipitare le temperature ben al di sotto della norma stagionale.
L’evento conferma ancora una volta come le aree montane della Calabria siano capaci di registrare temperature estremamente basse, talvolta paragonabili a quelle delle regioni alpine, grazie alla particolare conformazione geografica che permette all’aria fredda di stagnare nelle conche e nelle vallate. Episodi di questo tipo, seppur non così frequenti, rappresentano un elemento distintivo del clima calabrese invernale, soprattutto quando si verificano in condizioni di alta pressione e stabilità atmosferica.
Resta ora da monitorare l’evoluzione delle condizioni meteorologiche nei prossimi giorni per comprendere se il freddo avrà ancora margine di persistenza o se, invece, lascerà spazio a un rialzo delle temperature. Per il momento, questa notte di gelo rimarrà impressa come una delle più rigide di questo inverno, con valori che hanno stupito anche gli osservatori più esperti e confermato l’estrema variabilità climatica della regione.
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