Un nuovo studio guidato dall’Università di Bristol ha offerto uno sguardo inquietante sul lontano futuro del nostro pianeta. Secondo una simulazione avanzata, tra 250 milioni di anni la Terra sarà dominata da un unico immenso supercontinente chiamato Pangaea Ultima. Questa gigantesca massa di terra, che si formerà vicino all’equatore, potrebbe trasformare il pianeta in un ambiente quasi inabitabile per i mammiferi, compresi gli esseri umani. La crosta terrestre è in costante movimento. Le placche tettoniche, spostandosi lentamente nel tempo, si uniscono periodicamente a formare supercontinenti. Questo processo ciclico si è già verificato almeno tre volte nella storia del pianeta, e la formazione di Pangaea Ultima rappresenta il prossimo capitolo. Tuttavia, questa volta sarà diverso. A differenza dei supercontinenti passati, Pangaea Ultima potrebbe generare una vera e propria catastrofe ambientale.
Cosa renderà Pangaea Ultima così pericolosa?
Tre fattori principali rendono Pangaea Ultima una minaccia senza precedenti per la vita:
- Trappola di calore interna: con un’enorme distesa di terra lontana dagli oceani, le temperature saliranno vertiginosamente. Senza il contributo dei mari per regolare il clima, l’interno del supercontinente diventerà un deserto rovente e soffocante.
- Aumento dell’attività vulcanica: lo scontro delle placche tettoniche scatenerà un’intensa attività vulcanica, che immetterà grandi quantità di CO₂ nell’atmosfera. Questo gas serra amplificherà l’effetto del riscaldamento globale.
- Un sole più luminoso: tra 250 milioni di anni, il Sole sarà circa 2,5% più luminoso di oggi, contribuendo ulteriormente all’aumento delle temperature sulla superficie terrestre.
Perché i mammiferi potrebbero estinguersi
I mammiferi regolano la temperatura corporea attraverso la sudorazione o il respiro accelerato. Ma in un ambiente così umido, il sudore non evaporerà, impedendo il raffreddamento del corpo. Il risultato? Surriscaldamento e morte. Secondo il modello, il 92% della superficie terrestre diventerà inabitabile per i mammiferi. Solo le regioni polari o costiere potrebbero offrire rifugi temporanei.
Il climatologo Dr. Alexander Farnsworth definisce questo scenario una “tripla minaccia”:
- Temperature oltre i 50°C
- Umidità estrema che impedisce il raffreddamento
- Attività vulcanica massiccia con rilascio di gas tossici
A meno di radicali adattamenti evolutivi, i mammiferi rischiano una estinzione di massa.
Cosa succederà agli umani?
L’umanità dovrà affrontare condizioni estreme. Le possibili soluzioni includono:
- Adattamenti biologici: pelle più spessa, ghiandole sudoripare evolute, o nuove forme corporee.
- Tecnologia avanzata: città sotterranee per sfuggire al caldo estremo.
- Cambiamenti comportamentali: stili di vita notturni, come alcune specie del deserto.
Abbandoneremo la terra prima?
Alcuni scienziati ipotizzano che, molto prima della formazione di Pangaea Ultima, l’umanità potrebbe colonizzare altri pianeti o sviluppare tecnologie in grado di rendere abitabili anche gli ambienti più ostili della Terra.
Pangaea Ultima e le estinzioni del passato
Nella storia geologica della Terra, la formazione dei supercontinenti è stata spesso accompagnata da grandi estinzioni di massa. Un esempio è l’estinzione di fine Triassico, avvenuta circa 200 milioni di anni fa, che causò la scomparsa del 76% delle specie, a seguito di intensi cambiamenti climatici e attività vulcanica.
Secondo il geologo Hannah Davies “gli eventi di estinzione sono già accaduti in passato e accadranno ancora. La vita troverà una via, ma potrebbe non essere quella che conosciamo oggi”.
Un monito per il presente
Anche se Pangaea Ultima è un evento lontano nel tempo, i fenomeni che lo genereranno — emissioni di gas serra, cambiamenti climatici, spostamenti tettonici — sono già in atto oggi. Questo studio è un forte richiamo alla consapevolezza: la climatologia del futuro inizia nel presente.