Blue Origin ha scoperto cosa ha condannato il suo ultimo volo spaziale

Blue Origin afferma di sapere finalmente cosa ha causato il fallimento della missione NS-23, e prevede di volare di nuovo a breve
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Blue Origin ha scoperto cosa ha condannato il suo ultimo volo spaziale. La missione senza equipaggio – NS-23, il 23° volo del veicolo suborbitale New Shepard – è decollata dal sito di lancio della compagnia nel Texas occidentale il 12 settembre 2022, trasportando 36 payload scientifici verso l’ultima frontiera. Tuttavia, qualcosa è andato storto a circa 65 secondi dall’inizio del volo, provocando la perdita del booster primo stadio riutilizzabile di New Shepard. La capsula del veicolo si è sganciata ed è atterrata in sicurezza cin i paracadute. Nessuno è rimasto ferito e nessun edificio o altra proprietà è stata danneggiata.

L’indagine e la causa dell’anomalia

Dopo un’indagine di sei mesi, Blue Origin ha individuato la causa dell’anomalia. L’ugello del motore BE-3PM del booster ha subito un “cedimento per fatica strutturale“, che ha causato un disallineamento della spinta che ha attivato il sistema di fuga di emergenza della capsula, ha annunciato la società. “La fatica strutturale è stata causata da temperature operative che hanno superato i valori previsti e analizzati del materiale dell’ugello,” ha spiegato Blue Origin. “I test del motore BE-3PM sono iniziati immediatamente dopo l’incidente e hanno stabilito che la configurazione di volo dell’ugello operava a temperature più elevate rispetto alle precedenti configurazioni di progetto,” ha aggiunto la società.

Blue Origin sta prendendo provvedimenti per evitare che il problema si ripeta. Ad esempio, l’azienda sta modificando il design della camera di combustione del motore e regolando alcuni dei suoi parametri operativi. Questi passaggi “hanno ridotto la massa dell’ugello del motore e le temperature“. “Ulteriori modifiche al design dell’ugello hanno migliorato le prestazioni strutturali sotto carichi termici e dinamici“.

Blue Origin tornerà presto a volare

Blue Origin prevede di volare di nuovo a breve. La missione porterà nello Spazio i payload di NS-23, che sono sopravvissuti all’anomalia, atterrati dolcemente con la capsula New Shepard.

Il sistema di emergenza della capsula New Shepard ha funzionato come previsto durante l’anomalia, secondo l’indagine, che Blue Origin ha condotto con la supervisione della Federal Aviation Administration degli Stati Uniti e il contributo dei rappresentanti del National Transportation Safety Board e del Flight Opportunities Program e Commercial Crew Office della NASA.

Le missioni di Blue Origin

Sei delle 23 missioni New Shepard fino ad oggi hanno trasportato un equipaggio, con il volo passeggeri più recente avvenuto nell’agosto 2022. Le persone a bordo del veicolo sperimentano alcuni minuti di assenza di gravità e vedono la curva della Terra contro l’oscurità dello Spazio, anche se la loro esperienza complessiva è breve: le missioni di New Shepard durano solo 10-12 minuti dal decollo all’atterraggio della capsula.

Blue Origin ha utilizzato diversi veicoli New Shepard per i suoi voli senza equipaggio e per i turisti spaziali. In quest’ultimo caso, le 6 missioni hanno volato su un velivolo chiamato RSS First Step, mentre la missione del settembre 2022 ha impiegato il New Shepard RSS HG Wells.

Il guasto dell’NS-23 è stata la 2ª anomalia in volo per New Shepard. L’altra si è verificata durante la missione di debutto senza equipaggio del veicolo nel 2015, quando il booster si è schiantato ma la capsula è riuscita ad arrivare nello Spazio suborbitale e rientrare con successo.

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