Autismo: a rischio le donne incinta che bevono acqua con litio

Una concentrazione elevata di litio nell'acqua potabile assunta in gravidanza potrebbe essere correlata a un rischio maggiore che i bambini sviluppino disturbi dello spettro autistico
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Una concentrazione elevata di litio nell’acqua potabile assunta in gravidanza potrebbe essere correlata a un rischio maggiore che i bambini sviluppino disturbi dello spettro autistico. Questo inquietante risultato emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of American Medical Association Pediatrics, condotto dagli scienziati dell’Universita’ della California a Los Angeles e della Yale University School of Public Health. Il team, guidato da Beate Ritz e Zeyan Liew, ha valutato la correlazione tra il litio presente nell’acqua potabile bevuta durante la gravidanza e il rischio di sviluppare autismo dopo la nascita.

Gli studiosi hanno analizzato i livelli di litio in 151 acquedotti pubblici in Danimarca, che rappresentano l’approvvigionamento idrico per circa la meta’ della popolazione del paese. Il litio, spiegano gli esperti, puo’ avere effetti sull’umore, tanto che alcuni composti derivati dalla sostanza sono stati utilizzati come trattamento per la depressione e i disturbi bipolari. Durante la gravidanza, l’esposizione al litio potrebbe pero’ essere associata a un rischio piu’ elevato di aborto spontaneo e anomalie o difetti cardiaci.

Collegamento tra litio e autismo

I ricercatori hanno scoperto che questa sostanza potrebbe anche influenzare un percorso molecolare coinvolto nel neurosviluppo e nell’autismo. “Qualsiasi contaminante dell’acqua potabile in grado di influenzare il cervello in via di sviluppo – afferma Ritzmerita un esame attento. Nel prossimo futuro, le fonti antropogeniche di litio nell’acqua potrebbero diventare piu’ diffuse a causa dell’uso e dello smaltimento delle batterie al litio nelle discariche con il potenziale di contaminazione delle falde acquifere sotterranee”.

Ricerche precedenti hanno dimostrato che l’assunzione di litio puo’ favorire l’insorgere di disturbi neuropsichiatrici ad esordio in eta’ adulta, ma finora gli effetti di questo inquinante sulle donne in gravidanza e sui feti non era stato esplorato. In questa indagine, il team ha utilizzato un database nazionale di pazienti con disturbi psichiatrici e l’indirizzo di residenza delle madri in gravidanza tra il 1997 e il 2013.

La diagnosi

Gli esperti hanno quindi confrontato le informazioni relative a 12.799 bambini che avevano ricevuto una diagnosi di autismo e 63.681 pazienti sani. Dopo aver preso in considerazione fattori socioeconomici ed esposizione all’inquinamento atmosferico, gli autori hanno scoperto che l’aumento dei livelli di litio negli acquedotti che fornivano acqua potabile era associato a una probabilita’ piu’ elevata di sviluppare autismo. In particolare, riportano i ricercatori, i bambini nati nei quartieri con contaminazione piu’ elevata erano correlati a un rischio del 46 per cento piu’ elevato di ricevere una diagnosi di autismo rispetto ai coetanei con residenza nelle zone meno inquinate dal litio.

Questo effetto sembrava piu’ evidente per coloro che vivevano nelle aree urbane rispetto ai bambini che crescevano nelle zone rurali. “La Danimarca, dove il consumo di acqua in bottiglia e’ tra i piu’ bassi in Europa – commenta Liew e’ stata un modello di studio ideale per questa indagine. Il paese dispone inoltre di un solido sistema di misurazione della presenza di metalli e contaminanti nel sistema di approvvigionamento idrico. I nostri risultati si basano quindi su dati di alta qualita’, ma sono limitati alle banche dati danesi, per cui dovrebbero essere replicati in altre popolazioni e in aree piu’ vaste”.

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